Monza, moglie costretta a rapporti non ortodossi: uomo condannato

Confermata la condanna a quattro anni di reclusione per un ultrasessantenne di Monza che costringeva la convivente a rapporti "non ortodossi”. Equivale a uno stupro. Lo rimarca la Cassazione. I fatti si sono svolti fra il settembre e l'ottobre 2005.
Monza, moglie costretta a rapporti non ortodossi: uomo condannato

Monza – Confermata la condanna a quattro anni di reclusione per un ultrasessantenne di Monza che costringeva la convivente a rapporti “non ortodossi”. Equivale a uno stupro. Lo rimarca la Cassazione. I fatti si sono svolti fra il settembre e l’ottobre 2005. In un primo momento, ricostruisce la sentenza 36073 della quarta sezione penale, la donna, che aveva avuto anche un figlio dalla lunga relazione con l’uomo, aveva accettato di avere rapporti “normali” con il compagno ma successivamente, di fronte ad almeno quattro richieste di sesso “non ortodosso”, aveva dichiarato di essere stata costretta contro la sua volontà. L’uomo era stato denunciato e la Corte d’appello di Milano, il 3 giugno 2010, lo aveva condannato per violenza sessuale continuata a quattro anni di reclusione, oltre a un risarcimento danni di 25mila euro. Vana la difesa del monzese in Cassazione, volta a smontare la tesi della donna. Ricorso respinto. La suprema corte ha inoltre evidenziato che legittimamente i giudici del precedente grado di giudizio avevano rilevato che la denunciante “era stata pienamente capace di distinguere tra rapporti consentiti e non consentiti e tra rapporti normali, rispetto ai quali non era stata dedotta violenza ma soltanto una accettazione controvoglia, e rapporti “non ortodossi”, che la donna aveva dichiarato di essere stata costretta a subire contro la sua manifesta volontà e con la forza in almeno quattro occasioni a decorrere dal 3 settembre del 2005”. Da qui la conferma della condanna per il convivente, che dovrà anche pagare le spese processuali.