Monza – Silvio Berlusconi per ora non si dimette. Da Arcore, dove il premier è giunto in tarda mattinata e dove ha riunito i figli per il consueto pranzo del lunedì, Berlusconi ha infatti spazzato via le voci di un suo possibile passo indietro. Voci che erano state rilanciate stamane dai giornali di centro-destra. Il primo a parlare esplicitamente di tempi ravvicinatissimi per le dimissioni del Cavaliere era stato il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, che aveva successivamente corretto il tiro spostando il timing in avanti. Poi era toccato al direttore del Foglio,Giuliano Ferrara. Ma è stato lo stesso premier ad azzerare i rumors prima chiamando i suoi da Milano e spingendo il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, a una precisazione ufficiale.
«Non siamo attaccati alla cadrega (sedia in lombardo) e sono convinto che domani avremo la maggioranza, per fare le riforme che anche l’Europa ci chiede e che servono a rilanciare l’economia», ha detto, poi, intervenendo telefonicamente a un incontro politico a Monza dove è presente tra gli altri Paolo Romani. «Andiamo avanti e vediamo di superare lo scoglio del voto di fiducia nei prossimi giorni». Serve, ha detto, «una maggioranza capace di fare le riforme costituzionali». Se gli schemi parlamentari «portassero a un ribaltone nel quale la sinistra va al governo non saremmo in democrazia». E ha aggiunto: «Non faremo mai un governo di larghe intese».
No del Cavaliere alle dimissioni chieste dalla Lega: «ho i numeri» Poi ha ribadito il suo no alle dimissioni alla Lega che nel pomeriggio ha chiesto al presidente del Consiglio di fare un passo indietro e di indicare come suo successore un esponente del Pdl. «No, grazie, ho i numeri per andare avanti», avrebbe replicato Berlusconi. Malgrado le smentite, la maggioranza vive comunque ore drammatiche alla vigIlia del voto sul rendiconto, previsto per domani alla Camera e che potrebbe sancire la fine della partita per Berlusconi. In stand by il maxiemendamento al ddl di stabilità Intanto è in stand by il maxiemendamento al ddl di stabilità, che era atteso in giornata dalla commissione Bilancio del Senato. Arriverà solo dopo il voto positivo sul rendiconto.