Sovico Tutela della sicurezza della circolazione stradale: fiocca il limite massimo di velocità di 20 chilometri orari in alcuni tratti delle strade del centro del paese (via Giovanni da Sovico, tra la piazza della chiesa e viale Brianza). Ma rimane un pericolo: la circolazione contromano di ciclisti che continuano a non rispettare in particolare il senso unico di via Giovanni da Sovico, arrecando pericolo a macchine e pedoni.
Il Comune, attraverso un’ apposita ordinanza emessa settimana scorsa dal comando di Polizia locale, ed in vigore in corrispondenza di rampe di raccordo carreggiate aventi differenti altezze, ordina agli automobilisti, con <l’acceleratore facile>, di moderare la velocità in corrispondenza di punti del paese caratterizzati dalla presenza di rampe di raccordo che, se percorse ad una velocità non adeguata alle loro pendenze, possono evidentemente costituire pericolo per la circolazione stradale.
Per la precisione il limite massimo è stato istituito all’area d’intersezione tra viale Brianza e piazza Vittorio Emanuele (piazza della chiesa) in entrambi i sensi di marcia; all’inizio di via Giovanni da Sovico (direzione Macherio); all’intersezione tra via Giovanni da Sovico e via XXV aprile.
Tutela della sicurezza della circolazione stradale, la motivazione addotta nell’ordinanza. Una limitazione della velocità necessaria per tutelare gli utenti deboli della strada.
Va però osservato che proprio in corrispondenza dei punti citati nel documento, si manifesta (e con una certa insistenza) un fenomeno che crea pericolo alla circolazione stradale: la percorrenza contromano di ciclisti e che, specialmente in via Giovanni da Sovico e viale Brianza, invadono marciapiedi e corsie riservate ai pedoni per evitare le auto.
Quando vi riescono, sia chiaro. Diversi i casi segnalati di ciclisti che, in barba al senso unico, s’immettono nelle vie del centro percorse contromano. E in questo caso, un limite di velocità non basta per evitare spiacevoli episodi sia per chi è in sella ad una bici sia per chi guida un mezzo. Servono altri interventi e controlli.
Elisabetta Pioltelli