Monza – Boom di motori diesel, auto rigorosamente di grossa cilindrata, totale disinteresse per quelle a combustibile alternativo (come gpl e metano), crescita esponenziale del numero di immatricolazioni negli ultimi anni. Se si dovesse guardare al rapporto che il monzese-brianzolo ha con l’automobile, l’impressione che si avrebbe sarebbe sicuramente drammatica. Il perché lo si ricava analizzando a fondo i dati dell’ultimo censimento delle automobili circolanti in Italia relativo all’anno 2010. E se dalla cultura delle auto «verdi» deve passare la lotta allo smog…
In Lombardia circolavano, un anno fa, sette milioni e mezzo di autovetture. Un’enormità gravante soprattutto a Milano e hinterland. La Provincia di Monza partecipa a questa fiera delle quattro ruote contando ben 665mila vetture. Questo vuol dire che ogni cento abitanti ci sono 78 vetture a disposizione, un dato superiore a quello medio lombardo attestato a 76 auto. Record di immatricolazioni nel corso del biennio 2009/2010. La Brianza guida tutta la Lombardia con un aumento del 5%, contro una media regionale dell’1,20%. Insomma, mentre nelle altre province l’aumento del parco vetture è stato contenuto (Milano, ad esempio, è fanalino di coda con un incremento di appena 0,36 punti percentuali), a Monza non si bada a spese, spazio e smog. C’è posto per tutti, in coda.
Al monzese piace viaggiare bene, comodo e possibilmente con una bella trazione diesel sotto il cofano. Il 32% delle auto è alimentata a gasolio, l’8% ha una motorizzazione superiore ai duemila centimetri cubici di cilindrata. In quest’ultimo caso, però, non si può certo parlare di peculiarità brianzola, visto che in Lombardia e nel nordest, si viaggia anche a medie superiori. Macchinone in strada e via, a fare l’aperitivo. Magari viaggiando per poche centinaia di metri.
Dove la Brianza brilla, negativamente, è nel dato riguardante la percentuale di auto ecologiche, mosse cioè da gpl, metano o dalla batteria elettrica. Solo il 3,8% può essere considerata una vettura ecologica. A Pavia la percentuale sfiora il 6%, Milano ci guarda dall’alto, si fa per dire, del suo 4,13%. Cifre misere, che testimoniano come la cultura di una mobilità green venga spesso sbandierata ma mai applicata.
Un dato che sorprende è quello relativo alle autovetture ancora circolanti nonostante siano inquinanti. Le cosiddette Euro 0. A Monza sono il 7%, contro una media regionale superiore, dell’8,34%. Si tratta di mezzi antecedenti il 1992, anno di introduzione della prima normativa anti inquinamento Euro 1. Il medioevo dell’automobilismo è ancora protagonista sulle strade. E questo nonostante le continue campagne di rottamazione finanziate generosamente dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni.
d. per.