Erba vuole comprare il Monza C’è lui per il dopo Seedorf

Il trentunenne presidente della Fiammamonza aspira a rilevare l'Ac Monza Brianza. Con lui anche Pierangelo e Aldo Mainini. Nella sua fresca avventura industriale, Davide Erba ha già conquistato i mercati di mezzo mondo, la Cina in particolare.
Calcio, si dimette il presidenteErba lascia la Fiammamonza

Monza – Davide Erba, trentunenne imprenditore lissonese, amministratore delegato della Stonex Italia (leader mondiale nel campo delle misurazioni cosiddette surveiying), è il (non più) misterioso aspirante a subentrare a Clarence Seedorf e soci nella proprietà del Calcio Monza Brianza. La trattativa è stata condotta con il massimo, comprensibile riserbo nei giorni scorsi, le parti si sono incontrate per così dire in campo neutro la prima volta sabato scorso, quindi il successivo lunedì. In entrambe le occasioni è stata fumata nera, particolarmente ostico il match di lunedì nel quale la delegazione capitanata dall’amletico campione rossonero avrebbe preteso come ultima condizione per mollare l’osso di poter comunque rimanere nel futuro Consiglio di amministrazione con rilevante peso nelle scelte tecniche.

Come non bastassero le richieste che i subentranti si accollassero il pesante passivo (4 milioni dei euro? Forse di più) e garantissero perfino una sorta di buonuscita agli “olandesi”, o meglio a quel che degli olandesi è rimasto nel Cda biancorosso. Da tempo infatti né Seedorf né la sua cassaforte “orange” immettono più un euro nelle casse del club, che sta facendo fronte all’emergenza economica – per pagare stipendi, tasse federali, fornitori ecc– con operazioni di autentica ingegneria finanziaria. O, come direbbe Adriano Galliani, di fantasiosa finanza. Miracoloso come fin qui il Monza non figuri tra le società di Lega Pro sanzionate per inadempienze economiche.
Adesso però si avvicina una nuova scadenza perentoria, ci sono da saldare le pendenze del trimestre pregresso, e l’ad Nicola Rigamonti dovrà fare le consuete acrobazie per spuntarla ancora una volta. In attesa che l’assalto alla diligenza di Davide Erba abbia buon esito. Il terzo match tra l’industriale rampante brianzolo e il fantasista del Milani è fissato a giorni, certamente però la fuga di notizie – ormai la trattaviva è diventata di dominio pubblico, anche e soprattutto perché a “cantare” è stato l’assessore monzese allo Sport, Arbizzoni – non ha giovato alla causa. Per restare nella metafora pugilistica, riveleremo che all’angolo del giovane aspirante al titolo ci sono due garanzie come Pierangelo e Aldo Mainini (toh, chi si rivede: decisivi a suo tempo nell’assetto del dopo-Begnini). 
Seedorf al solito alla sfida ci andrà da solo, con la sicumera di sempre: perché vendere per lui è vitale, altrimenti sarà un bagno di sangue, ma lo zampino dentro lo vuol tenere. Poi potrà andare tranquillo a finire la carriera in Brasile, una volta dismesse le molteplici attività extracalcistiche in Italia. La cosa curiosa è che il Pier Mainini che oggi sta sulla barricata opposta a Clarence è lo stesso (avvocato monzese di fama e di fiducia del fuoriclasse rossonero, con studio prestigioso in centro città ) che nel dopo-Begnini ebbe ruolo decisivo nel conciliare e far trionfare infine le due cordate concorrenti, quella appunto di Seedorf e quella per capirci dell’avvocato Salaroli e di Salvo Zangari. 
Il giovane Erba ha ambizione, talento, capacità imprenditoriali e soprattutto ha già manifestato concretamente amore per lo sport in generale e per il calcio in particolare, nonché autentico interesse per il territorio, il nostro s’intende. Perfetto identikit, l’uomo della Provvidenza da tempo invocato. Qualche settimana fa, con le dimissioni mirate del sottoscritto (scusate, ma l’autocitazione è inevitabile), Davide Erba ha trovato il cammino spianato verso la presidenza della gloriosa Fiamma Monza. Sarà un caso, le “fiammette” sono volate al secondo posto della classifica di A2 e mirano dritte alla promozione. Un taumaturgo, questo giovanotto brianzolo che nella sua fresca avventura industriale ha già conquistato i mercati di mezzo mondo, la Cina in particolare. Mi piace pensare che sia così, il taumaturgo, il messia da troppo tempo invano atteso: per il bene del Monza (della Fiamma), del territorio e – come mi ha scritto in un sms l’acuta Laura D’o. – per il trionfo del buonsenso.
Giancarlo Besana