Monza – Il pensiero complesso, figlio della ricoperta di scienza, filosofia e teologia è la nuova frontiera del pensiero del futuro, già gettato nel terreno del presente. E su questo dialogo tra saperi si incentra la terza edizione del Premio Giuseppe Locati, promosso dal Lions Club Monza host, riservato ai laureati delle università italiane. Al vincitore, che sarà proclamato il 21 giugno alle 18.30 nella sede di Confindustria, andrà un premio di 5.000 euro, ma non solo.
«I migliori componimenti premiati in questi anni saranno pubblicati e il testo verrà donato alle biblioteche della città e alla biblioteca del carcere di Monza», ha spiegato il presidente del Lions di Monza, Massimo Cimino.
A giudicare le sei tesi di laurea pervenute in queste settimane è stata una giuria di esperti, rappresentanti dei tre saperi: Bianca Osculati, docente della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’università di Genova, Giuseppe Tanzanella Nitti, ordinario di teologia fondamentale alla Pontificia università di Santa Croce a Roma, Pier Franco Bertazzini, Giuseppe Locati e il presidente Cimino.
“Quella di quest’anno sarà la penultima edizione di questo premio – ha spiegato Locati – ma l’ipotesi che stiamo valutando è quella di proporre una versione nazionale di questo premio, proprio in concomitanza con il 2015, l’anno dell’Expo. La filosofia – ha continuato -si è suicidata per eccesso di parole, la scienza si è isolata ed autoeliminata, escludendosi dalle conversazioni della gente e la teologia si è sempre più distaccata dal sentire comune. Per questo motivo occorre ripartire da queste tre scienze per ricreare un nuovo pensiero complesso che le comprenda tutte».
Più esigua la raccolta di tesi giunte quest’anno: sei contro le venti del 2011, ma da un sapore più internazionale, due sono infatti arrivate dall’estero, dalla Sorbona di Parigi e dall’università di Tubinga.
Sarah Valtolina