L’abito da sposa sotto le maceriePaola e le nozze dopo il terremoto

Una storia d'amore e di speranza quella di Paola Ferretti, originaria di Carpi ma da anni residente a Monza che il 30 giugno convolerà a nozze nella sua terra con Claudio e il sostegno della sezione cittadina dell'Associazione nazionale paracadutisti
L’abito da sposa sotto le maceriePaola e le nozze dopo il terremoto

Monza– E’ da mesi che sta organizzando nei minimi particolari il giorno più bello della sua vita. Poi quel mostro, in pochi secondi, ha cancellato tutto. Ma l’amore, per fortuna, vince sempre su ogni cosa e, malgrado abbia dovuto cambiare la chiesa perché quella scelta era inagibile e il suo abito nuziale fosse finito sotto le macerie, Paola non vede l’ora di sposarsi con il suo amato Claudio, nella sua amata Carpi.

Una storia d’amore e di speranza quella di Paola Ferretti, originaria di Carpi ma da anni residente in città che il 30 giugno convolerà a nozze nella sua terra. Entrambi membri della sezione cittadina dell’Associazione nazionale paracadutisti riceveranno, proprio dagli angeli del Cielo, un originale dono: un happy hour solidale venerdì sera nella sede di viale Sicilia 114 organizzato insieme alla delegazione monzese dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia per raccogliere fondi da devolvere alle popolazioni terremotate. «Un grazie immenso – ha commentato Paola – Sono persone straordinarie che avrebbero compiuto questo gesto per qualsiasi popolazione in difficoltà. Ma il farlo per la mia gente e per la mia terra mi rende felice e orgogliosa».

Anche lei darà una mano a preparare le leccornie che verranno offerte venerdì anche se, in questi ultimi giorni, sta ultimando i preparativi delle nozze e sabato scorso è corsa a casa a effettuare la prima prova dell’abito nel negozio del centro ancora blindato dalle transenne. «Per fortuna non ci sono state vittime e feriti tra i miei cari e i miei amici – ha proseguito – Ma è strana la sensazione che provo quando torno nel mio paese. Un paese trasformato in una tendopoli dove vivono tantissime famiglie, molte non possono entrare in casa, altre temono altre scosse». Scosse che hanno devastato la terra e il cuore degli emiliani. Scosse avvertite anche da Paola che, in quella maledetta notte del 20 maggio, era a Carpi. «Stavo dormendo – ha proseguito – Mi sono svegliata di soprassalto, è stato tremendo e lunghissimo». L’altra scossa, per fortuna, non l’ha vissuta, visto che in settimana vive e lavora a Monza. «Ma è triste tornare nella mia terra e vedere i gravissimi danni – ha proseguito – Soprattutto nell’antico centro storico». Ma Paola che malgrado la chiesa non sia agibile e il terremoto abbia messo la sua terra ko ha deciso ugualmente di sposarsi il 30 giugno, diventando simbolo della grande volontà e desiderio di ricominciare delle popolazioni emiliane.«Abbiamo un spirito forte e combattivo – ha proseguito – La gente ha tanta voglia di tornare alla normalità». E anche i festeggiamenti per un matrimonio possono essere un bellissimo modo per tornare alla vita di tutti i giorni.

Barbara Apicella