Monza – Al via a Roma l’assemblea nazionale delle provincie. Un appuntamento atteso da tempo visto che tutti i soggetti che si siederanno attorno al tavolo parleranno di riduzione della spesa pubblica. Una strada che dovrà per forza passare per la riforma delle provincie con la riduzione del loro numero, la spending review , i provvedimenti per lo sviluppo e lo stato della finanza degli enti locali. Martedì si affronterà il tema delle riforme istituzionali e prenderanno parola il Ministro dell’interno, Annamaria Cacellieri e il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi. In rappresentanza del Parlamento interverranno i deputati e i senatori delle commissioni affari costituzionali che affronteranno il tema della nuova legge elettorale per le province.
Nella mattina di mercoledì 27 giugno, invece, si parlerà di finanza locale, della riforma del patto di stabilità e rilancio degli investimenti per la crescita del paese. In questa giornata interverrà il ministro per gli affari regionali, turismo, lo sport, Piero Gnudi. Sono previsti gli interventi delle maggiori associazioni delle imprese, del sistema bancario e delle organizzazioni sindacali. I temi sono caldi e coinvolgono tutto il paese, ma cosa succederà e cosa potrebbe cambiare in Brianza? La provincia di Monza potrebbe sopravvivere seppur ridimensionata. Si tratta dell’onda lunga delle misure contenute nel decreto “Salva Italia”. In questo testo, come nelle due mattinate di martedì e mercoledì, si parla dell’abolizione delle amministrazioni provinciali. La decisione è stata rinviata alla fine del 2012 anche se questi tagli dovevano essere attuati entro lo scorso aprile. Se questo decreto verrà approvato si passerà dalle attuali 107 Province, escluse Aosta, Trento e Bolzano, a 54. Per sopravvivere le Province dovranno avere minimo due dei seguenti requisiti: una popolazione superiore ai 350mila abitanti, un estensione superiore ai 3mila chilometri quadrati e un numero di comuni superiori ai cinquanta. L’ente brianzolo conta 841mila abitanti e 55 comuni, mentre l’estensione è di 405 chilometri quadrati. Le giunte delle provincie sopravvissute dovrebbero comunque essere azzerate e i consigli ridotti all’osso.