Monza– Ma quanto costano i pendolari che ogni giorni si recano a Milano? Secondo quanto calcolato la spesa per la popolazione residente incide per il 10% sul bilancio – circa 600 euro ciascuno – perché i pendolari usano le infrastrutture ma – sentendo gli esperti – non pagano le tasse. E tra chi ogni giorni si reca a Milano per lavorare ci sono ben 12mila monzesi mentre altri 14mila arrivano da Sesto San Giovanni. Dati che sono stati analizzati nel corso del convegno ‘Da provincia declassata a città metropolitana: un’opportunità per Milano’ insieme alla ricerca di Vittorio Ferri e Giancarlo Pola della facoltà di Economia dell’Università di Milano-Bicocca che propone come soluzione per il capoluogo lombardo la tassazione delle grandi superfici di vendita per sopportare il costo dei servizi di cui migliaia di pendolari usufruiscono. L’idea è mutuata da esperienze all’estero. L’area metropolitana di Milano si caratterizza per concentrare il 34,07% del totale regionale di grandi e medie strutture di vendita, con 1.261.452 metri quadrati destinati ad alimentari e non. «La polarizzazione delle grandi superfici di vendita genera esternalità negative non internalizzate dagli oneri di urbanizzazione che sono per i comuni una fonte di entrata una tantum. In questo momento di crisi economica diffusa – osservano i ricercatori – viene proposta una rimodulazione della tassazione immobiliare locale verso i promotori dello sviluppo immobiliare rispetto ai proprietari.
Dodicimila ogni giorno a MilanoMa quanto costano i pendolari
Sono dodicimila i pendolari della provincia di Monza e Brianza che raggiungono il capoluogo lombardo, quasi 14 mila quelli da Sesto San Giovanni. E la 'città metropolitana' che ancora non c'è fa due conti...
