Pompeo Mariani, casa pignoratama la Brianza dà il suo contributo

Una trentina i brianzoli che hanno risposto allì'appello della Fondazione Pompeo Mariani per salvare villa, atelier e parco sotto pignoramento. Carlo Bagnasco, il responsabile, ha venduto tele e disegni del grande pittore per 200mila euro. Ne mancano all'appello 700mila.
Pompeo Mariani, casa pignoratama la Brianza dà il suo contributo

Monza – “Ringrazio tutti i brianzoli che hanno risposto all’appello, ma non è finita”. Carlo Bagnasco deve proseguire nella sua battaglia contro il tempo e contro i creditori per salvare il regno del pittore monzese Pompeo Mariani (Monza, 9 settembre 1857 – Bordighera, 25 gennaio 1927) che è stato affidato dalla vedova del pittore nelle sue mani. Cinquantadue anni, perito d’arte, da Bordighera aveva lanciato un sos che il nostro giornale ha raccolto e rilanciato. Erano i primi di aprile. Per salvare dal pignoramento villa, atelier e parco, bellissimo complesso a Bordighera, la fondazione ha messo in vendita alcuni oggetti facenti parte della collezione personale del maestro: disegni, acquerelli e tempere. Pezzi di varia valutazione: dai mille ai 40mila euro. A quasi quattro mesi di distanza da allora, sentiamo Bagnasco per primo bilancio.

Allora, come è andata?
“Direi bene. La risposta dei monzesi (e non solo) è stata buona. Una trentina i brianzoli che hanno aderito all’appello, anche se tutti non hanno comprato abbiamo venduto opere per 200mila euro. Ne mancano all’appello 700mila per arrivare a saldare il debito con la banca Monte dei Paschi di Siena. Sto aspettando compratori da Piemonte e Liguria che vengono qui durante le vacanze. La situazione è favorevole anche dal punto di vista turistico: per questa estate si registra un affluenza del 10% superiore a quella dell’anno scorso. Inoltre la villa regina Margherita, che appartiene alla Fondazione Angelo Teruzzi, ospita una importantissima mostra, dal titolo ‘Sguardi sul ‘900’. In visione opere di De Chrico, Carrà e Fontana. Noi e loro ci stiamo facendo da reciproco volano”.

Come si è evoluto il vostro contenzioso con la banca?
“Abbiamo versato il 20% del debito, circa 180mila euro, ora la controparte deve dire se va bene o no. Se il giudice accetta, a settembre partiranno le rate mensili di 48 mila euro per saldare il debito”.

La situazione da aprile non si è dunque sbloccata?
“Direi di no. Anche se ci sono alcune novità. Come l’interessamento del prefetto di Imperia, che ha definito la situazione nostra ‘kafkiana’. E le spiego il perché con le cifre. Villa Mariani, con atelier e parco è stata periziata: valutazione: 16 milioni di euro; il restante patrimonio della mia famiglia, non sottoposto a pignoramento, si tratta di sei immobili, vale 3 milioni. Noi potremmo permutare degli appartamenti da 500mila euro di nostra proprietà e così saldare il debito, senza arrivare ad un asta con un oggetto da 16 milioni. Se stiamo ancora ai numeri, è incredibile come siamo messi alle strette per un debito di 900mila euro: pensi che il patrimonio stimato in nostro possesso è valutato in 33 milioni di euro; il patrimonio totale della famiglia 53. Dall’altra parte il muro; gli avvocati che hanno seguito la vicenda per conto nostro hanno ravvisato nel comportamento della banca ‘un chiaro intento di creare problemi’”.

Non avete tentato la strada di ricorrere ad altre banche?
“Non ci concedono prestiti perché abbiamo in corso il contenzioso col Monte dei Paschi. Abbiamo interessato anche la Banca d’Italia, i cui responsabili si sono meravigliati dell”accanimento’ di cui siamo vittime. Intanto il caveau di nostra proprietà e che contiene valori non ci è stato restituito, resta in mano alla banca, blindato. Ho interpellato anche la Fondazione Cariplo, parlando col segretario del presidente. Vedremo. In più mi sto interessando per sapere se e quanti fondi europei potrebbero essere investiti nell’atelier di Pompeo Mariani, essendo questo una delle poche case di artista sopravvissute nel mondo”.

Resta dell’idea che qualcuno voglia mettere le mani sulla villa Mariani?
“Sì, perché è una bella fonte di reddito. Ci sono i turisti che pagano l’ingresso; io sono l’unico abilitato alle autentiche sui quadri di Pompeo Mariani, e anche le case d’asta si ricolgono a noi per avere un parere o perizie sulle tele attribuite a Mariani. In più, i costi di manutenzione del parco non pesano, perché non esistono. Ogni estate vengono ragazzi giardinieri a svolgere praticantato: sono loro a sistemare gratis il verde.”

I ricordi più belli di questi ultimi mesi?

“Una riguarda il Touring club, che ha definito villa Mariani nelle sue pubblicazioni ‘struttura di eccellenza’. L’altra è commovente. Un signore di 80, anni, di Monza, cha ha voluto mantenere l’anonimato, ci ha donate tre piccole opere di Pompeo Mariani per aiutarci a pagare il debito. Altri monzesi hanno promesso il loro interessamento. Davvero li ringrazio tutti.”
La villa, il parco e l’atelier di Pompeo Mariani restano aperti tutta estate. Per informazioni ci si può rivolgere alla Fondazione Mariani (indirizzo del sito: www.fondazionepompeomariani.com); gli interessati agli acquisti agli acquisti di dipinti, disegni, acquerelli e oggetti dell’artista monzese scomparso telefoni al 347 2364922.
Antonello Sanvito
a.sanvito@ilcittadinomb.it