Monza– Erano poco meno di 6.400, sono aumentati fino a superare quota ottomila. Erano 241, sono diventate 346. É un quadro estremamente negativo – composto sempre più da grandi numeri – quello che emerge nello studio della Fim Cisl Brianza che relaziona il primo semestre dell’anno al secondo del 2011. Le aziende industriali e artigiane costrette ad affrontare processi di crisi, da 241 sono diventate 346 con 11.217 lavoratori. Per 8.038 tute blu di Monza e Brianza è stato fatto ricorso ai cosiddetti ammortizzatori sociali (erano 6.380). Il dato è in difetto, poiché alla Cisl mancano ancora alcuni dati. Sono 3.909 gli addetti interessati alla cassa integrazione ordinaria, 2.510 quelli in cassa integrazione straordinaria, 1.347 i lavoratori in cassa integrazione in deroga, e 273 quelli in mobilità. La zona più colpita è quella di Desio con 2.740 addetti in regime di cassa o mobilità di 161 aziende. Per Gianluigi Redaelli, segretario generale della Fim Cisl Brianza, «occorre difendere il sistema industriale con politiche adeguate, a sostegno degli investimenti, e all’accesso al credito».
Cassa integrazione e mobilitàper oltre ottomila lavoratori
Lo certifica un studio della Cisl Brianza che testimonia come siano aumentate sia le imprese in crisi, sia i lavoratori a rischio nel primo semestre dell'anno rispetto al secondo 2011: 346 contro 241, e 8.039 contro 6.380
