La Lombardia boccia il riordino«Le province vanno bene così»

Le dodici province lombarde vanno bene così come sono. Lo scrive il presidente della Regione, Roberto Formigoni, su Twitter in risposta alla bozza di decreto legge sul riordino previsto dalla Spending review del governo Monti.
Pubblica amministrazione e debiti«500 milioni dalla Lombardia»

Monza – Le province lombarde vanno bene così come sono. Lo scrive il presidente della Regione, Roberto Formigoni, su Twitter in risposta alla bozza di decreto legge sul riordino previsto dalla Spending review del governo Monti. «Regione Lombardia propone al Governo di mantenere inalterate le attuali province lombarde: sono 12 per 10 milioni di abitanti», ha scritto Formigoni.
Al primo giorno di lavori, la nuova giunta lombarda ha approvato una delibera con cui sostiene che è necessario che il Governo valuti con attenzione «la peculiarità specifica sia territoriale sia demografica della Lombardia che, con l’attuale articolazione territoriale fondata su dodici Province con una media di oltre 800.000 abitanti, non costituisce certo una caso di ingiustificata parcellizzazione territoriale». E che «la modifica di tale equilibrio rischierebbe seriamente di depauperare, in misura difficilmente sostenibile, i livelli dei servizi per i cittadini a livello decentrato».

La Giunta ha trasmesso al Governo le considerazioni senza una proposta formale di accorpamento delle Province, dal momento che il Consiglio regionale, a causa delle note vicende delle scorse settimane, non si è pronunciato nei tempi stabiliti dalla legge nazionale. Il provvedimento infatti fa seguito al pronunciamento del Cal (Consiglio delle autonomie locali) del 2 ottobre, in cui si chiedeva «in prima istanza che il territorio lombardo mantenga, a livello provinciale, l’attuale configurazione».
La Lombardia chiede dunque al Governo che, nel mettere mano al riassetto degli Enti provinciali, si distingua tra quelli che creano dissesto alle finanze pubbliche ed quelli che invece garantiscono l’equilibrio di bilancio.