Agrate Brianza – Dalla Romagna alla Brianza, dal Rubicone alla Molgora, dalla terra di Pantani a quella di Bugno: in comune una sola, grandissima passione: quella per il ciclismo. Così Giovanni Macchini nasce a Savignano sul Rubicone nel 1949 ma ben presto si trasferisce ad Agrate Brianza, paese nel quale può sviluppare il suo talento. Per quei pochi che non lo sapessero, Giovanni Macchini è, da diciannove anni, presidente del Pedale Agratese, una delle realtà consolidate sul territorio nella crescita di giovani sportivi. Ma, soprattutto, il pres è persona umile, un grande lavoratore, uno di quelli che non si tirano mai indietro quando c’è qualcosa da fare. E le società sportive vivono grazie a figure così.
La storia di Macchini col ciclismo inizia quasi per caso: «Sono entrato nel 1970 per seguire un ragazzo che all’epoca correva: si chiama Franco Asnaghi, è stato anche sindaco di Mezzago più avanti. Io lavoravo ma la domenica, avevo venti anni, seguivo le corse, erano i tempi di Baronchelli… E mi ricordo che Franco mi aveva dedicato una vittoria, a Oreno, ottenuta proprio contro Gaetano Baronchelli (il fratello del più famoso GB, Giovan Battista, ndr), che poi sarebbe diventato professionista».
Da lì inizi tutto…
Sì, sono stato accompagnatore, diretore sportivo, magazziniere, direttore di corsa…
E presidente…
Dal 1994. Posso dire di avere avuto grandi soddisfazioni col Pedale Agratese, abbiamo avuto ragazi passati tra i professionisti come Orlandi, Brasi, Biondo fino all’ultimo, Cristiano Monguzzi che è tornato ora, dopo un anno di stop, con la squadra di Scinto, la Farnese. Monguzzi è di Carugate, cone tanti dei nostri corridori.
Come si fa a guidare, oggi, una società per così tanto tempo?
E’ dura, è sempre più difficile. Per noi quest’anno è andato bene, ma al giorno d’oggi tante squadre smettono. Mi dicono che alla Palazzago ci sono 60 under che vorrebbero andare, di fatto c’è crisi in tutti i sensi, anche nel cilcismo. Noi abdiamo avanti “a gattoni”, dopo i fasti dei primi anni Novanta ormai si fa fatica anche a rovare sponsor da 100 euro.
Eppure resistete…
Per il 2013 dovremmo avere 6 esordienti, 10 giovanissimi e 3 under 23, Eric Tomarelli di Treviglio, Prati di Velate e Barbieri. Certo, se ci guardiamo attorno, sono più le società che lasciano, la Brugherio Sportiva non farà più gli juniores ad esempio.
Cosa manca?
Ci vorrebbe più collaborazione, da parte di tutti: nel 2000 potevi dare ai corridori biciclette di alluminio, oggi le pretendono in carbonio. Chi ga basket e pallavolo paga una quota di iscrizione, noi siamo costreti a tirare avanti con pochi mezzi.
E a livello dirigenziale?
Non c’è ricambio, c’è poco, e anche i ragazzi diminuiscono: credo che l’anno prossimo solo Sovico, in Brianza, avrà 10 – 12 allievi. Non sono più i tempi fastosi quando noi, Caernuschese, Bettolino, Gerbi, Carugatese ci sfidavamo, anche la Challenge per esordienti non avrà più i premi di un tempo.
Saverio Gennaro