Desio – È morto Dido Guerrieri, aveva 81 anni. Nel curriculum di uno degli allenatori più rappresentativi della pallacanestro nazionale – nella Hall of fame dal 2011 – ci sono state Fortitudo Bologna, Milano (fu vice di Cesare Rubini), Roma e l’Auxilium Torino degli anni ’80, cui il suo nome è legato indissolubilmente. Ma anche una sfolgorante annata con l’Aurora Desio: era il campionato 1988-89, l’anno dell’Irge Desio che vinse il campionato di A2, fu promossa in A1 e giocò i playoff contro la Philips Milano (poi campione d’Italia). L’ultima grande stagione della pallacanestro desiana, prima di imboccare gli anni ’90 e di risorgere nel ’94 dopo il fallimento.
Il professor Guerrieri, col vice Romano Petitti, costruì una squadra tutta nuova, con il desianissimo Pino Motta e un play ventenne, Claudio Coldebella, che sarebbe diventato una colonna della Nazionale. È lui in un’intervista (al magazine della Virtus Bologna) ad aiutare a capire il clima di quell’anno: «Quella fu una gran bella stagione: con Gigi Mentasti, Chris McNealy, Pino Motta, Claudio Capone e Ben Poquette, poi sostituito da Steve Lingelfelter, conquistammo la promozione in serie A1. Ho uno splendido ricordo di coach Dido Guerrieri, veramente un personaggio eccezionale: mi concedeva moltissima libertà e questo mi ha aiutato tantissimo a far venire fuori il mio talento. All’epoca le prime due di A2 conquistavano i play-off. A noi toccò la grande Philips Milano. In gara1 l’affrontammo come chi non ha nulla da perdere. Fu una partita incredibile: vincemmo per 116 a 114, dopo due supplementari e io giocai 42 minuti. Poi però l’effetto sorpresa svanì e vennero al PalaLido con tutta un’altra determinazione. Indipendentemente dal risultato finale, quella serie rimane uno dei ricordi più belli della mia carriera».
Anche Petitti ha ricordato su Facebook il suo prof: «È stato il mio maestro di pallacanestro e non solo. Mio istruttore di minibasket All’Onestà di Milano, poi capo-allenatore quando allenavo le giovanili alla Xerox, infine sono stato suo assistente nella promozione dalla A2 alla A1 con l’Irge Desio. Un genio ed uno studioso della pallacanestro, un allenatore sottovalutato che avrebbe meritato molto di più».
Chiara Pederzoli