Mamma anatra è tornata a Realdino. Ha scelto ancora una volta le arcate del vecchio ponte di via Alle grotte per far nascere i suoi piccoli. Ai piedi del pilone centrale ha fatto il suo nido, sulla nuda roccia a strapiombo sul fiume. A vegliarla, come lo scorso anno, i residenti del quartiere e i tanti frequentatori dell’antico borgo che si specchia nel Lambro e vanta le millenarie grotte.
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E poi c’è lui, Gaetano Disca, settantotto anni, che a Realdino conoscono tutti: ogni giorno butta giù dal ponte pezzetti di pane imbevuto d’acqua per rifocillare l’amica anatra che ancora una volta è venuta a fargli compagnia. Mamma anatra sembra gradire: interrompe la covata per qualche secondo, si abbuffa di pane inzuppato e poi va ad acciambellarsi sulle sue uova.
Il maschio le dà il cambio mentre lei nuota per qualche istante; poi torna a covare, mentre il compagno tiene lontano i merli.