Roberto Maroni prima incontra l’Autorità nazionale anti corruzione e poi convoca i direttori delle Ats lombarde e delle Asst. Dopo l’arresto per tangenti del suo braccio destro e relatore e autore della riforma della sanità, il governatore è volato a Roma con l’ipotesi di istituire un’authority regionale in grado di controllare tutti gli appalti. E in un bilancio lombardo occupato in assoluta maggioranza di conti sanitari, si tratta soprattutto delle gare e degli acquisti per ospedali e agenzie della salute, le ex Asl.
«Con Cantone (Raffaele, presidente dell’Authority ndr) abbiamo parlato delle ultime vicende e di quello che abbiamo intenzione di fare – ha detto dopo l’incontro Maroni – cioè prendere una serie di iniziative per fare tutte le verifiche necessarie per capire come evitare che succeda di nuovo quello che è successo: voglio massima trasparenza negli appalti». Cantone ha chiesto le carte degli appalti finiti nell’inchiesta.
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Venerdì 19 febbraio è in programma una riunione con tutti i manager nominati due mesi fa dallo stesso Maroni: gli uomini cardine della sanità pubblica, cioè i direttori delle Ats e degli ospedali. Il presidente della Lombardia cerca così di fare fronte al nuovo scandalo sanità che ha investito il Pirellone con l’operazione Smile contro le tangenti nel settore odontoiatrico.