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Vivian Maier “Unseen” a Monza: le interviste all’inaugurazione

“Mai prima d’ora”. Arriva a Monza, per il debutto italiano, “Unseen” la più grande mostra mai dedicata alla fotografa Vivian Maier, dopo il successo raccolto a New York. Più di 200 stampe a colori e in bianco e nero, registrazioni audio originali, filmati Super 8 e alcuni oggetti appartenuti alla bambinaia che è diventata una pietra miliare della street photography, una delle artiste più sorprendenti del Novecento.

Il Belvedere della Villa reale ospita fino al 26 gennaio l’allestimento curato da Anne Morin (come già nella mostra che era stata ospitata all’arengario nel 2016-2017), realizzato da Vertigo Syndrome. Un percorso alla scoperta dei volti e delle scene care all’autrice, una collezionista del mondo come l’ha definita la curatrice durante la presentazione alla stampa. Una carrellata di ultimi, di sconosciuti a cui Maier ha regalato l’immortalità dell’arte, colti nella banalità quotidiana dei gesti e delle situazioni. Il lato oscuro del sogno americano, quello da cui la stessa Maier, figlia di immigrati europei, si sentiva esclusa. Per questo tanto importanti restano i suoi ritratti, proposti con l’intento di affermarsi attraverso la pellicola in un mondo che la considerava trasparente.

Le interviste a Chiara Spinnato di Vertigo Syndrome e all’artista Nicola Magrin, che ha realizzato degli acquerelli speciali per l’esposizione.