Mia figlia di cinque anni ha un occhio pigro e disegna male. C’è un collegamento?

L’utilizzo della benda e non solo. Ne parla la dottoressa Giulia Casiraghi, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva.
Bambini bambino disegnare disegno - foto evening_tao/it.freepik.com
Bambini bambino disegnare disegno – foto evening_tao/it.freepik.com

Buongiorno, il medico di mia figlia di cinque anni ha notato che ha un occhio pigro, ci è stata consigliata l’occlusione con la benda.

Attualmente stiamo procedendo, ma notiamo che la bambina quando disegna tende a ruotare e si storta, è legato alla problematica dell’occhio pigro? Grazie

Buongiorno, quando parliamo di occhio pigro andiamo ad individuare una problematica in cui il bambino utilizza meno un occhio rispetto all’altro, come terapia viene consigliata l’occlusione con la benda dell’altro occhio che viene usato di più spontaneamente.

Come terapia è adeguata al fine di stimolare l’occhio meno abile nella visione.

Per quanto riguarda la postura della bambina, da un lato è una caratteristica che possiamo aspettarci, investendo meno la visione da un lato, anche motoriamente tenderà a prediligere una parte del corpo.

Alcuni casi potrebbero portare a delle asimmetrie posturali che vedete già in alcune attività.

Sarebbe opportuno intervenire con degli esercizi specifici per integrare sia le abilità dell’uso dello spazio che la motricità e la postura.

Ciò significa che si andrà a favorire un uso simmetrico di entrambe le parti del corpo (ovvero la parte destra e sinistra), associando un lavoro sulla postura e la motricità.

Dalla mia esperienza posso dirle che un trattamento integrato con occlusione, insieme a un lavoro neuromotorio, potrebbe essere una buona terapia sia per stimolare l’uso dell’occhio pigro, sia per prevenire asimmetrie posturali, le quali, oltre alla postura, possono interferire anche con gli apprendimenti scolastici come la lettura e la scrittura.

Questi ultimi aspetti rispetto agli apprendimenti scolastici sono legati sia alla visione che alla motricità, per questo motivo è importante che le abilità siano coordinate adeguatamente.

Giulia Casiraghi *

* Laureata all’Università di Milano Bicocca, è TNPEE – Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Iscritta all’albo professionale dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva n°448. Si occupa di età evolutiva, in particolare segue bambini e ragazzi tra zero e 18 anni con disturbi del neurosviluppo. Lavora come libera professionista a Milano e nella provincia di Monza e Brianza. Per info: mail, Facebook, Instagram.