#Morosininpista: la profezia di Mattia Binotto alle libere del Gran premio del Canada

Se entro tre gare la Ferrari non riuscirà a stare davanti alle Mercedes, Mondiale di F1 concluso: è la profezia di Mattia Binotto. Ecco l’analisi di #Morosininpista.
Una Ferrari in gara
Una Ferrari in gara

Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha parlato di possibile resurrezione, ammettendo però che se fra tre gare la Ferrari non riuscirà a stare davanti alla Mercedes il mondiale potrà dirsi concluso. Conosco Mattia Binotto da venticinque anni, è uomo intelligente ed eccellente tecnico motoristico. Non l’ho mai sentito parlare a vanvera, mai un’ancipazione che non fosse poi surrogata dalla realtà dei fatti.

Qualcosa in serbo per il mondiale di formula 1, la Ferrari deve dunque averlo – così come mi sembra possa avere l’altra “fetta” dell’eccellenza di casa Eredi Agnelli, la Juventus -: e in Canada, nella prima giornata di prove libere, sul circuito dedicato a Gilles Villeneuve, che proprio qui, 41 anni fa colse la sua prima vittoria, le Ferrari di Leclerc e di Vettel hanno mostrato velocità superiori alle grandi avversarie tedesche, profittando anche di un errore inconcepibile di Hamilton nella seconda sessione di prove che sbatte sul muretto di protezione (familiarmente chiamato “il muretto dei campioni”) la gomma posteriore destra, risultando alla fine sesto.

Su quel muretto è finito anche Verstappen rovinando la propria Red Bull e, nelle prime prove, anche Gioginazzi. Ferrari dunque velocissima, su un circuito in cui la pole position non conta come su altre piste. Perché sul tracciato dell’Isola di Notre Dame, in cui l’asfalto è di un tipo particolarmente normale non essendo il “Villeneuve” un circuito permanente, i sorpassi si possono fare. Quindi la vittoria è determinabile anche da un passo gara superiore, cosa che Bottas ieri è riuscito a mettere in grande evidenza.

Gara quindi molto difficilmente decifrabile, anche per via delle scelte che i piloti faranno nel taglio del Q2, quello che determina gli peumatici di partenza nella gara. Penso che si sceglieranno le gomme medie (color giallo) per lasciare poi, nella seconda parte di gara, la miglior scelta possibile a seconda dei pit stop che gli strateghi delle squadre decideranno di fare.

Intanto la Ferrari, proprio sulla pista del pilota più amato dai suoi tifosi, sta ritrovando un po’ di entusiasmo dopo le sei sconfitte consecutive (con cinque doppiette) subite dalla Mercedes. Dovesse invertire il trend negativo da Montreal è un fatto importante. Ma dovrebbe poi proseguire la positività in Francia, Austria, Inghilterra e Germania che sono piste in cui il motore conta. Motore il cui secondo step la Mercedes ha portato proprio per il GP del Canada. La gara di Montreal, quindi, ci potrà dare ulteriori, e speriamo non definitive, informazioni sul cammino 2019 della Nazionale Rossa.