Difende il progetto di fusione. Di rispetto della sentenza ma di «amarezza». E di uno scenario complesso di fronte al quale, ora, «non escludiamo nulla»: Il sindaco di Seregno Alberto Rossi prende posizione a tre giorni di distanza dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato la fusione tra le aziende pubbliche Aeb e A2A.
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“È ovvio dire che sono deluso per il pronunciamento del Consiglio di Stato – ha detto in una nota diffusa sabato 4 settembre – . Prendo atto con rispetto di questa decisione ma anche con amarezza, un’amarezza resa ancora più profonda dalla constatazione di come il giudice amministrativo abbia di fatto ribaltato gli orientamenti che lo avevano mosso solo un anno fa. Ci stiamo attivando per individuare i corretti percorsi giuridici per corrispondere al complesso scenario che i pronunciamenti determinano. Per ora, non escludiamo nulla e non anticipiamo nulla”.
Se tutto da decifrare è il futuro, Rossi difende il passato e le scelte fatte. “L’aggregazione raggiunta apre prospettive straordinarie per la nostra azienda e per la nostra città. Un solo dato: la semestrale ha accertato un miglioramento del margine operativo per un valore complessivo di 4,6 milioni di euro in più rispetto a quanto preventivato”. Secondo Rossi, non ci sono migliori partner industriali per la società seregnese e “procedure di evidenza pubblica andrebbero a cercare quello che semplicemente, nella concretezza, non c’è”.
“La cosa più importante è dare alla nostra partecipata un percorso di sviluppo importante e coraggioso. Siamo determinati a riuscirci – conclude -. Se dovessimo riportare Aeb alla sua dimensione di due anni fa (una dimensione di limitate prospettive di lungo periodo), non avrà perso questa Amministrazione. Sarà una sconfitta per la nostra città e per il nostro territorio. E di questo è brutto che qualcuno trovi spazio per esultare e fare il tifo contro”.