Risparmio, Monza controcorrente Meno azioni, più titoli di Stato

Nel giro di un anno è stata dimezzata la quota investita in azioni. Nel corso del 2013 l’indagine di UniCredit ha rilevato che i brianzoli hanno aumentato del 20% gli investimenti nei titoli di Stato.
Giorgio Cavallaro
Giorgio Cavallaro Fabrizio Radaelli

La quota di risparmi investiti dai monzesi non è cambiata, ma si è differenziata rispetto all’anno precedente e in alcuni casi è addirittura controcorrente. È questo il quadro che emerge dal secondo Rapporto dell’Osservatorio del Risparmio promosso da UniCredit e Pioneer Investments sulla Lombardia. Qui la ricchezza pro capite per famiglia si attesa a 100.500 euro, inferiore dello 0,7% ai valori pre crisi e comunque di gran lunga rispetto alla media nazionale che si attesa a 63mila euro. Secondo lo studio, nel corso del 2013 i brianzoli si sono mostrati più dinamici rispetto al 2012: nel portafoglio non mancano una buona quota di fondi d’investimento, gestioni patrimoniali, polizze assicurative e bond. Ad esempio aumenta del 20% la quota di titoli di Stato e del 17% quella investita nel risparmio gestito mentre – ed è un dato in controtendenza – si è quasi dimezzata la componente azionaria». «Dal nostro osservatorio – afferma Giorgio Cavallaro, direttore dell’area commerciale di Monza e Brianza di UniCredit – emerge che le famiglie di Monza nutrono una maggiore fiducia nel futuro, che in termini di rendimento significa ragionare su orizzonti temporali non più a breve, ma a medio e lungo periodo».