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Monza: sondaggio Adac, aumentato lo stress. Ma l’azienda difende il piano che delocalizza alcuni servizi

A un anno dall’annuncio del progetto non si sa ancora quanti saranno gli esuberi nella sede di via Borgazzi dell’Automobile club tedesco. Dovrebbero essere 20 ma non c’è niente di ufficiale. Il Comitato aziendale europeo contrario al piano. Il ministro del Turismo Garavaglia , al quale era stato chiesto di intervenire nella vicenda, non si è fatto sentire
Un presidio dei lavoratori Adac
Un presidio dei lavoratori Adac Fabrizio Radaelli

Più di 8 lavoratori su 10 sentono di avere un” livello di stress molto alto”. Una condizione che sarebbe dovuta al progetto Ans 2.0, unico elemento che ha cambiato le condizioni del personale Adac. Gli operatori della sede monzese dell’Automobile tedesco, risentono in negativo del piano con il quale é stata decisa la delocalizzazione di alcuni servizi prima appannaggio degli uffici italiani e ora spostati in Spagna o in Grecia. Il dato preoccupante emerge da un sondaggio al quale hanno partecipato 45 lavoratrici e lavoratori sui 66 in forza in via Borgazzi a Monza, realizzato per ravviare un quadro il più possibile veritiero sulla situazione dei dipendenti e sul clima di malessere e scoraggiamento che stanno vivendo. Le dodici domande elaborate dalle rappresentanze sindacali con il supporto della Filcams Cgil Monza Brianza hanno messo in luce la frustrazione, l’ansia e lo scoraggiamento che é subentrata in questo ultimo anno. «Volevamo dare una base “scientifica” a una sensazione che si percepisce in ufficio» spiega Diana Layer, Rsa di Adac.

In aumento rispetto al 2020 la percentuale delle persone che si sentono frustrate, mentre si parla anche di episodi di pianto o forte nervosismo accusate qualche volta o spesso dal 77,8% durante il proprio turno, quota che l’anno scorso era solo del 27.9%.

“Dati alla mano ci chiediamo quindi cosa sia effettivamente cambiato -spiegano i rappresentanti dei lavoratori- affinchè si posso riscontrare un cambiamento così drastico. L’apparizione del progetto Ans 2.0 pare essere l’unico aspetto che si differenzia veramente dal periodo antecedente di settembre 2020”. Il personale si sente anche poco supportato dal manager locale per riuscire a superare le difficoltà incontrate. Ecco perché le Rsa di Adac Service Italia, la Filcams gli Monza e Brianza e il suo segretario generale Matteo Moretti chiedono che i risultati del sondaggio vengano presi in considerazione.

Oggi, 7 ottobre, si è tenuta una nuova riunione del Comitato aziendale europeo, organo consultivo al quale partecipano i rappresentanti dei lavoratori delle sedi del Vecchio Continente. In questa occasione l’azienda ha difeso nuovamente il piano ma non ha voluto dire ufficialmente quanti saranno gli esuberi a Monza: ne dovrà parlare la direzione italiana con il sindacato, che, da parte sua, è intenzionato a chiedere un chiarimento in tempi brevi. L’annuncio del piano è di un anno fa e da allora nessuno si è pronunciato con precisione sui tagli. Il Comitato aziendale europeo, intanto, stilerà un documento scritto dichiarandosi contrario al progetto voluto dai vertici tedeschi.

Rimane poi il misterioso atteggiamento del ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, al quale i lavoratori avevano chiesto di intervenire, anche attraverso una lettera del sindaco di Monza Dario Allevi e del presidente della Provincia Luca Santambrogio (tra l’altro dello stesso partito del ministro): i disservizi per i viaggiatori tedeschi potrebbero ripercuotersi sugli arrivi in Italia. Il ministro non ha mai risposto.