Monza: Natale in cassa in attesa di un compratore, ma i curatori non si fanno sentire

Le organizzazioni sindacali hanno avuto sentore dell’interessamento da parte di qualche imprenditore a rilevare un ramo d’azienda della Icar o anche solo professionalità e competenze (cioè gruppi di lavoratori), pur non avendo contatti diretti coi potenziali acquirenti.
Monza , la sede Icar
Monza , la sede Icar Fabrizio Radaelli

Sarà un Natale di attesa per la novantina di cassintegrati della monzese Icar (più una trentina nella sede di Villa d’Adda), l’azienda di apparecchiature elettriche di alta potenza in fallimento. Attesa per il Bambin Gesù, naturalmente, ma attesa anche per eventuali sviluppi riguardo la loro storica azienda, che ha in sè ancora grandi potenzialità e competenze (tanto che la Philips le aveva affidato una grossa commessa in tema di defibrillatori) ma che è stata sfiancata da anni di gestione finanziaria non sempre oculata.

Le organizzazioni sindacali hanno avuto sentore dell’interessamento da parte di qualche imprenditore a rilevare un ramo d’azienda della Icar o anche solo professionalità e competenze (cioè gruppi di lavoratori), pur non avendo contatti diretti coi potenziali acquirenti.

L’ingresso in azienda, qualche settimana fa, di alcuni lavoratori, su indicazione dei curatori fallimentari, per fare l’inventario potrebbe essere un indizio in questo senso ma conferme ufficiali non ce ne sono. «Abbiamo già sollecitato più volte un incontro coi curatori fallimentari -spiega Claudio Rendina della Fiom Cgil Monza Brianza- per avere notizie. Ma finora questo incontro non ci è stato accordato, addirittura si fa fatica ad ottenere risposte».

Naturalmente, dovesse palesarsi un imprenditore interessato, questi dovrebbe rivolgersi al tribunale fallimentare, il quale dovrebbe bandire un’asta in base al progetto presentato, sempre se ritenuto fattibile. A quel punto.ci sarebbe una consultazione con le organizzazioni sindacali per verificare quali e quante parti dell’azienda potrebbero essere oggetto di scorporo. Insomma, una procedura che richiederebbe tempo.

La buona novella per i lavoratori è che si è sbloccata la procedura per l’erogazione della cassa integrazione coi primi pagamenti relativi ad agosto e settembre scorsi: «Ora il flusso dei pagamenti -spiega Gabriele Fiore della Fim Cisl Monza Brianza Lecco – dovrebbe regolarizzarsi».

Da gennaio dovrebbero partire i corsi di aggiornamento per i lavoratori, curati d Afol Monza Brianza e da altri soggetti, in vista di un futura ricollocazione di lavoratori. In primo piano l’apprendimento di tecniche digitali, senza escludere però altri possibili settori e campi di competenza.