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Mancano microchip: la Candy di Brugherio ferma la produzione

Annunciate due settimane di stop in aprile (e altre due possibili a maggio): aumenta la cassa integrazione. La Fiom Cgil: «Si apra un tavolo di confronto al ministero». La carenza di materie prime investe molti settori in Brianza.
Brugherio Stabilimento Candy
Brugherio Stabilimento Candy Fabrizio Radaelli

Stop alla produzione nelle ultime due settimane di aprile e probabilmente anche per altre due nel mese di maggio. Lo ha annunciato la Candy (Gruppo Haier) nell’incontro di giovedì 8 con i sindacati. Il fermo della produzione sarebbe dovuto alla carenza nella fornitura di microchip necessari per la produzione delle lavatrici.

«È il colpo di coda del Covid che rischia di avere effetti pesanti sulla produzione industriale» commenta Pietro Occhiuto, Segretario generale della Fiom Cgil Brianza.

I problemi di approvvigionamento dei microprocessori riguardano tutti gli stabilimenti del gruppo Haier Europe. Nello stabilimento di Brugherio è stato conseguentemente annunciato l’utilizzo ancora più massiccio della Cassa integrazione.

«Quella della fornitura dei microprocessori è un problema che sta condizionando la capacità produttiva di moltissime aziende – afferma Occhiuto –. Oggi le richieste che le aziende stanno facendo di cassa integrazione sono condizionate dalla carenza di materie prime o semilavorati che non consente di procedere con la produzione».

«È necessario – conclude Occhiuto – che al Ministero dello Sviluppo economico si apra un tavolo di confronto con i sindacati per trovare soluzioni adeguate ed è assolutamente indispensabile che venga prorogato almeno fino all’autunno il blocco dei licenziamenti».

Il problema della carenza di materie prime riguarda diversi settori, dall’arredolegno all’automotive, e impatta sulle aziende brianzole.

Sulle cause e sulle prospettive per uscirne ampio servizio su “il Cittadino” in edicola sabato 10 aprile (anche digitale)