Scherma, addio a Mario Mangiarotti: nato a Renate, medico e olimpionico in una dinastia di campioni

È morto Mario Mangiarotti, lo schermidore nato a Renate nel 1920, fratello di Edoardo e Dario, e colonna della disciplina. Era l’ultimo in vita dei fratelli leggendari della scherma italiana.
renate - mario mangiarotti 1920-2019
renate – mario mangiarotti 1920-2019 Eleonora Cesana

È morto Mario Mangiarotti, lo schermidore nato a Renate nel 1920, fratello di Edoardo (1019) e Dario (1915), e colonna della disciplina. È morto a Bergamo, dove era residente, nella notte tra domenica e lunedì. Fu cardiologo e campione di scherma: nel 1938 a soli diciotto anni entrò nella Nazionale di spada e l’anno dopo alle Olimpiadi universitarie di Vienna fu oro a squadre. Nel 1947, dopo la guerra, fece il bis con il fratello Edoardo e non si fermò. Dei tre fratelli era forse il più studioso, diplomato al liceo classico Berchet di Milano. I successi sportivi andarono di pari passo coi successi accademici: Mangiarotti divenne medico e a Bergamo, dove praticò la professione, viene ricordato come un pioniere della cardiologia e della Medicina sportiva. Lo sport era sempre nel suo cuore tanto che per 25 anni fu presidente del Coni per la Provincia di Bergamo. Per più mandati ricoprì anche la carica di presidente del Panathlon International.

L’amministrazione di Renate aveva recentemente reso omaggio alla famiglia Mangiarotti con l’intitolazione della piazzetta del Crocione alla memoria di Edoardo (scomparso nel 2012 ndr) nel centenario della sua nascita. Mario era l’ultimo dei tre fratelli leggendari della scherma italiana figli di Giuseppe Mangiarotti, “spadista fra i più forti della sua epoca e grandissimo caposcuola, oltre 80 medaglie dei suoi allievi fra olimpiadi e mondiali – ha scritto la Federschema – Perché il suo capolavoro sono stati proprio i suoi figli”.