Una leggerezza totale quella del Papu Gomez: assumere lo sciroppo del figlio in una notte di malattia, in totale buona fede, o quanto meno questo è quello che ha raccontato agli investigatori dell’antidoping spagnolo, gli è costato carissimo. L’argentino campione del Mondo è stato squalificato per due anni dall’agenzia iberica per tutte le competizioni ufficiali.
In ogni caso al momento non è stata notificata la squalifica in Italia, ma solamente dalle autorità locali. Una tegola che si abbatte su di lui, così come sul Monza che l’aveva ingaggiato solamente venti giorni fa per rimpiazzare la lunga assenza per infortunio di Gianluca Caprari, che nel frattempo è stato operato al legamento crociato del ginocchio.
Papu Gomez squalificato per due anni dall’agenzia iberica
Una brutta vicenda attorno ad un giocatore che, è giusto ricordarlo, negli ultimi mesi ha vinto la Copa America ed il Mondiale con l’Argentina e l’Europa League con il Siviglia. E in queste ultime due competizioni, oltretutto, ha tagliato il traguardo al primo posto con l’investigazione in corso e le analisi già fatte, perché il caso ha origini lontane e sta per compiere un anno. A quanto pare, anche se per ora non sono state rilasciate versioni ufficiali, la società brianzola era a conoscenza del rischio.
Papu Gomez e le accuse di doping: forse il Monza era a conoscenza del rischio
Lo stesso Gomez avrebbe preferito aspettare gennaio prima di cercare un nuovo ingaggio, forse anche in attesa della possibile sentenza e del successivo ricorso, ma alla fine aveva ceduto alle lusinghe di Adriano Galliani che lo aveva a lungo corteggiato. La situazione comunque rimane in evoluzione: il giocatore dovrebbe presentare ricorso e provare a far valere, ancora una volta, la tesi dello sciroppo per bambini.
In vista della partita di domenica con la Roma al momento non ci sono ulteriori indicazioni, anche se, visto il clamore o lo stato emotivo del trequartista sudamericano, sembra impossibile vederlo impiegato.