«L’impressione che ho ricavato da quel nostro incontro è stata di un uomo affabile, umile ed anche molto intelligente». Giancarlo Allegria, 93 anni tra pochi giorni, da mezzo secolo presidente della Salus Ginnastica, la più antica società sportiva seregnese esistente, tratteggia con queste parole un ricordo di Edson Arantes do Nascimento, in arte appunto Pelè, l’icona brasiliana del calcio spentasi giovedì 29 dicembre, all’età di 82 anni, dopo un periodo di malattia. L’occasione fu la cerimonia di consegna a Milano, nel palazzo dei Giureconsulti, della “Ghirlanda d’Oro”, riconoscimento attribuito dalla Federazione internazionale del cinema e della televisione sportiva.
Pelè: gli sforzi per esprimersi in italiano
«Pelè -spiega Allegria– ritirava il premio per sé, mentre io ero stato delegato da Roma al ritiro per conto della Federginnastica. Fu un momento molto bello. Lui si sforzava di parlare in italiano, per farsi capire da tutti, ma anche i passaggi espressi nella sua lingua madre erano lo stesso comprensibilissimi. Era un uomo che si comportava con correttezza, con cui era piacevole confrontarsi».
Pelè: nella foto anche Guglielmetti ed Ascani
Nella fotografia, Allegria è al centro e Pelé è alla sua destra. Con loro ci sono, tra gli altri, Savino Guglielmetti, campione olimpico di ginnastica nel concorso generale a squadre e nel volteggio Los Angeles nel 1932, secondo da sinistra, e Franco Ascani, presidente della Federazione internazionale del cinema e della televisione sportiva, primo da destra.