Giro d’Italia in Brianza nel 2015Idea fra Monza, Desio e Lissone

La lunga volata è cominciata. E parte da Monza, passando per Lissone, terminando a Desio. Perché è qui che nel libro dei sogni ci sarà il traguardo di tappa per il Giro d’Italia del 2015, nell’anno di Expo. Il lavoro, sin qui sotto traccia, è già stato avviato dai tre comuni brianzoli.
Alberto Contador in autodromo a Monza, lo scorso mese di ottobre
Alberto Contador in autodromo a Monza, lo scorso mese di ottobre

La lunga volata comincia. E parte da Monza, passando per Lissone, terminando a Desio. Perché è qui che nel libro dei sogni ci sarà il traguardo di tappa per il Giro d’Italia del 2015, nell’anno di Expo. Il lavoro, sin qui sotto traccia, è già stato avviato dai tre comuni brianzoli, con Desio candidata ad ospitare l’arrivo della corsa rosa. La conferma arriva direttamente dal consigliere delegato allo Sport per il Comune di Monza, Silvano Appiani. “Sì, ci stiamo lavorando. E Desio in questo progetto è in prima linea. Gli unici problemi potrebbero nascere dalle strutture ricettive. Monza avrà già compiti di rappresentanza per l’Esposizione universale. Un sovraccarico di spettatori per un grande evento come questo deve essere studiato al meglio”.

Già nei giorni precedenti, il sindaco Roberto Scanagatti aveva evidenziato la difficoltà di trovare la copertura finanziaria per ospitare una tappa, arrivo o partenza che fosse.

Monza, che proprio la scorsa settimana ha abbracciato la Lampre Merida in piazza Duomo per la presentazione ufficiale del team, ora sfoglia il calendario in attesa di quel 25 maggio, che il ronzio del gruppo transitare veloce per la Brianza. Da Solaro alla Brianza, Limbiate, Bovisio e Varedo, poi Nova, Muggiò e Monza. Fin giù a Concorezzo, verso il Trezzese. Una costola di asfalto della Valdengo-Plan di Montecampione, lo stesso tragitto del 2011, quando in senso inverso si percorse la Bergamo-Macugnaga. Ultimo capitolo di romanzo che nel 2005 ha scritto le pagine più belle, almeno dell’ultima decade. Conlo striscione d’arrivo di Lissone, che esaltò Alejet Petacchi e fu anche partenza in direzione Varazze due giorni dopo, terminata la 24 ore di riposo. Tre anni più tardi, dopo il passaggio tra Desio, Lissone, Biassono e Arcore, il tappeto rosso della Cesano Maderno- Milano condusse al podio sotto il Duomo, nell’ultimo giorno di gara.

Nella memoria dell’altroieri ciclistico, quello che non scava sino ai giorni di Fiorenzo Magni, il 1996 è l’anno di Pavel Tonkov in rosa. Quello che sul podio precederà Enrico Zaina e Abraham Olano. Ma prima del trionfo c’è da superare la 18esima tappa, quella che unisce Meda a Vicenza. Ci penserà il futuro Re Leone, Mario Cipollini, a far gridare i suoi muscoli sullo striscione del traguardo, dopo 6 ore, 7’58” di gara. La città dei mobilieri ci prese gusto e nel giubilare 2000 si concesse il traguardo della tappa numero 16. Partenza da Brescia, arrivo dopo 102 chilometri e Fabrizio Guidi a precedere il gruppo dopo 147 minuti e 34 secondi. L’indomani si parte per la Meda- Genova, 236mila metri, con Alvaro Gonzales de Gadeano a staccare lemani dal manubrio, 5 ore e 23 minuti dopo la partenza. Ad anni alterni la Brianza torna sede di tappe, con il 2002 che elegge Cambiago a start di gara, nella 19ma giornata di corsa che porta Aitor Gonzales primo al traguardo di Monticello. Sino ai traguardi di Lissone, nella città di Ugo Agostoni.