Calcio, Erba torna a parlare del Seregno: «Non ho lasciato debiti a Iurato»

L'ex presidente ha ricostruito, in una trasmissione in streaming su BepiTv, gli aspetti del passaggio di consegne al vertice della società, con un focus sui bilanci
Davide Erba, proprietario del Seregno calcio tra il marzo del 2019 ed il gennaio del 2022

Ad un anno e mezzo dal suo addio alla presidenza, Davide Erba è tornato mercoledì 17 maggio a parlare del Seregno calcio, che nel periodo della sua gestione era stato promosso in serie C, dopo un’attesa di quattro decenni, e che pochi giorni fa ha evitato la seconda retrocessione consecutiva, pareggiando in casa nei playout di serie D contro il Breno, ed ora attraversa un momento difficile a livello societario. Lo ha fatto intervenendo a BepiTv, in una trasmissione in streaming cui ha partecipato anche Jacopo Colombo, attuale direttore generale azzurro. «Ho deciso di lasciare nel dicembre del 2021 -ha ricordato Erba-. Ho sentito in prima battuta alcuni imprenditori seregnesi, ma nessuno è stato disposto al subentro. Quindi si sono fatti avanti un paio di gruppi. Di uno di questi, il rappresentante era Fabio Iurato, attuale patron, con un suo consulente ed il manager Dario Cascione. Ho ceduto il testimone alla Big One Energy, che poi, è bene sottolinearlo, a sua volta ha passato le consegne alla Boheme Italia Energy, società in cui figura tra gli azionisti Matteo Iurato, figlio di Fabio. Io volevo uscire dall’ambiente, stanco per le problematiche che avevo affrontato, e mi sono fatto da parte in pratica a zero, quando mediamente un titolo sportivo viene valutato mezzo milione di euro».

Serie D: Erba ricostruisce il quadro della cessione

Il flashback è quindi proseguito: «Tutto si è svolto in maniera molto professionale, con un’analisi dei bilanci e la firma di un contratto molto articolato. Ho lasciato una società ben bilanciata, con la prospettiva di valorizzazioni dalla Salernitana per 300mila euro, dell’incasso rateizzato per il cartellino di Kaleb Jimenez, sempre dalla Salernitana, di 450mila euro e di altri contributi, per un totale superiore agli 800mila euro. C’erano spese da affrontare, come è normale: in particolare, un extrabudget di 90mila euro per la riqualificazione dello stadio, spalmato in dieci rate mensili, ed un contributo mensile per l’impianto di illuminazione. Ma il saldo positivo, anche rimanendo prudenti, era di oltre mezzo milione di euro. Ecco, che mi venga riferito periodicamente che il patron Iurato giustifichi i problemi attuali con i debiti che avrebbe ereditato è perciò molto fastidioso ed ingiusto. Una realtà calcistica come il Seregno costa al proprietario circa 100mila euro al mese. Se non si hanno risorse, come mi sembra di aver capito che lui non le ha, è più onesto ammetterlo e farsi da parte».

Serie D: la preoccupazione del direttore generale Colombo

Colombo, di suo, si è mostrato preoccupato: «Iurato ci ha detto che pagherà gli stipendi in arretrato il 26 giugno, troppo a ridosso della scadenza per l’iscrizione alla prossima stagione. Così mi sembra impossibile programmare…».  

Serie D: l’attesa per il recupero della fidejussione

Tra i particolari emersi durante la trasmissione, anche il fatto che, dopo aver ceduto la proprietà della società, Erba abbia dovuto aspettare parecchio per recuperare la fidejussione di 350mila euro, versata all’atto dell’iscrizione della squadra alla serie C. «Gli accordi erano che i soldi avrebbero dovuto essermi restituiti subito -ha confermato l’imprenditore-, ma non è stato così. Per questo, è stato anche necessario aggiornare il contratto. Alla fine, ho riottenuto il denaro dopo mesi».