Coach Paolo Galbiati l’ha fatto di nuovo. L’allenatore nato a Vimercate, classe ’84, ha portato la sua Aquila Trento alla vittoria della prima Coppa Italia della storia, primo trofeo da mettere in bacheca per la società del presidente Luigi Longhi. Nelle finali di Torino, domenica, ha sconfitto l’Olimpia Milano col punteggio di 79-63 che racconta abbastanza da sé di una partita a senso unico. Un dolce modo di vendicarsi dell’eliminazione ai quarti dalla Coppa 2024 (quando in finale vinse Napoli).
Basket: Paolo Galbiati vince la Coppa Italia con Trento, vittoria con merito sull’Olimpia Milano
Milano sul suo percorso aveva vinto piuttosto bene con la Virtus Bologna nei quarti (91-77) e sabato era riuscita a prendere l’inerzia della partita in una semifinale non semplice con Brescia (74-69): ma ventiquattrore dopo, contro Trento si è trovata presto a inseguire (13-4, dopo un vantaggio iniziale, 15-14 al 10′), a non trovare concretezza e continuità nei break, né a cambiare marcia nelle fasi in cui è riuscita a far girare la palla. Dal 38-31 al 20′, ultima fiammata biancorossa per il 42-40 poi l’Aquila ha messo la freccia (59-48 al 30′). E a Milano non è rimasto che aggrapparsi a Nikola Mirotic, l’ultimo ad arrendersi, al rientro dopo un mese di infortunio.

Basket: Paolo Galbiati vince la Coppa Italia con Trento, protagonista in Serie A
Il merito è stato dell’Aquila, che l’energia non ce l’ha solo nello sponsor, e del suo coach che nel 2018 aveva già vinto la Coppa alla guida di Torino. Allora era stata una vera sorpresa, sette anni dopo è solo la conferma della bontà del lavoro svolto con la società che l’ha scelto nel 2023: Trento si è qualificata come testa di serie numero 1 del tabellone, capace di bruciare le prime dieci giornate della Serie A con altrettante vittorie consecutive. E con Milano aveva già vinto, ancora nettamente, anche in campionato. A Torino ha superato gli ostacoli Reggio Emilia e Trieste.
Coach Galbiati da Vimercate, cresciuto a Concorezzo e protagonista all’inizio della carriera con il settore giovanile milanese, è l’artefice di tutto questo: allenatore di una squadra che ha l’esperienza di Toto Forray, play 38enne italo-argentino da 14 stagioni sulle Alpi, e l’esplosività di Saliou Niang, ventenne cresciuto a Lecco che ha pescato nel luglio 2023 dalla Fortitudo Bologna in A2. Niang è stato nominato “Best ITA” delle finali e aspetta di raggiungere coach Pozzecco al raduno della nazionale che affronterà le ultime due partite sul percorso verso gli Europei 2025, a qualificazione già ottenuta, con Turchia (20 febbraio a Istanbul) e Ungheria (23 febbraio a Reggio Calabria). E poi ha i punti di Quinn Ellis (premiato Mvp e “Best assistman”), Jordan Ford e Anthony Lamb, tutti e tre in doppia cifra contro Milano.