Vimercate, agricoltori in allarme«Pronti a chiedere la calamità»

La Confederazione italiana degli agricoltori vimercatese analizza la situazione e lancia l'allarme: «Interi campi di granturco secchi. Stiamo vivendo una crisi gravissima. Non si tratta solo di siccità, ma anche di temperature mai viste. Chiediamo lo stato di calamità».
Vimercate, agricoltori in allarme«Pronti a chiedere la calamità»

Vimercate – È agosto. E alla Confederazione italiana agricoltori di Vimercate – come nelle campagne – il clima è torrido. È il caldo il problema. E se si prova a guardare ai lati delle strade lo si intuisce.
Ci sono speranze quest’anno di raccogliere il mais?
«Basta guardarsi in giro. La situazione è desolante, fa spavento. Ci sono interi campi di granturco secchi. È presto però per fare una stima precisa dei danni. Le prime trebbiature, qui, inizieranno la prossima settimana. A sud di Milano si parla di perdite nette dei raccolti, pari al 40%. Ma qui potrebbe anche essere peggio».
Il problema si può riassumere in una sola parola: siccità?
«Stiamo vivendo una crisi gravissima. Non si tratta solo di siccità, ma anche di temperature mai viste. Se anche ci fosse l’acqua per le radici del mais, nell’atmosfera, a livello della pannocchia, l’aria raggiunge i 40 gradi: inibisce lo sviluppo della pianta e rende inutile ogni intervento irriguo. Non si può nascondere ciò che abbiamo davanti: la nostra Confederazione ha già pronti moduli, per Regione e Provincia, per far dichiarare la nostra zona quale “territorio colpito da calamità”».
Per il futuro,viste le prove del riscaldamento globale, potrete attuare qualche contromisura?
«Dobbiamo tornare alla rotazione dei campi. Agli agricoltori che seguiamo, consigliamo di abbandonare le produzioni intensive e di diversificare l’uso dei propri terreni. Chi quest’anno, per esempio, ha piantato il frumento è riuscito a portare a termine il raccolto».