Villasanta, intimidito dal racket?Danni all’auto di pubblico ufficiale

Villasanta – Sarebbe stato etichettato come un comune atto di vandalismo se la vittima di turno non fosse un pubblico ufficiale che si muove in ambienti piuttosto difficili. E ora la convinzione è che si tratti di un atto intimidatorio o di una ritorsione. A questo ha pensato un esponente delle forze dell’ordine che abita a Villasanta e che lavora nell’hinterland milanese quando, sotto casa, ha trovato la sua automobile con le gomme squarciate e una serie di graffi sulla carrozzeria. Il danno è di quelli che potrebbero richiedere un migliaio di euro di spesa per porvi rimedio. Ma il problema principale al momento è il significato di un gesto che sembra compiuto con fini precisi e non a casaccio.

Il malcapitato è un quarantenne villasantese che in questo periodo, sul posto di lavoro, svolge principalmente servizi di repressione del fenomeno della prostituzione, in linea con l’ordinanza emessa dal sindaco del Comune nel quale lavora, a qualche decina di chilometri dalla Brianza. Si tratta sostanzialmente di pattugliamenti lungo le strade più battute dalle prostitute e di multe, comminate ai clienti delle lucciole, nell’ottica della tutela della pubblica sicurezza e del decoro. Le sanzioni evidentemente sono fioccate numerose e nelle maglie del pubblico ufficiale potrebbe essere finito qualche cliente poco sportivo. È questa l’ipotesi più probabile sulla quale ora dovranno indagare i carabinieri della stazione di Villasanta sul cui territorio si è consumato il danneggiamento dell’automobile. Non è escluso infatti che, a fronte di verbali che arrivano anche alla cifra di 500 euro, qualche multato sia riuscito a risalire all’identità dell’agente che ha firmato la contravvenzione e che poi abbia individuato la sua vettura e scoperto il suo indirizzo di casa.

L’attacco infatti è avvenuto proprio a Villasanta, sotto l’abitazione del proprietario dell’automobile colpita. Meno probabile, anche se ancora in campo, è l’ipotesi di una ritorsione da parte dei “gestori” del giro di prostitute, comprensibilmente infastiditi dall’azione di disturbo delle forze dell’ordine nei confronti dei clienti. Risalire all’identità del colpevole non sarà facile, ma non è da escludere che qualche sospetto già ci sia. La vicenda comunque è ancora tutta da chiarire e a occuparsene non saranno solo i militari di via Edison, presso i quali è stata sporta denuncia formale, ma anche i colleghi della vittima.
Valeria Pinoia