Verano Brianza – Una santa messa per ricordare Emilio Ravasio, il giovane ciclista veranese morto il 27 maggio di venticinque fa durante la prima tappa del Giro d’Italia. Il Bike team Verano, nato nel 1999 e intitolato proprio a Ravasio, si riunirà questa sera alle 18 per raccogliersi in preghiera sulla tomba del ciclista, al cimitero cittadino, e partecipare poi alla santa messa in chiesa parrocchiale, alle 18.30.
Era il maggio 1986 quando, a Sciacca, in prossimità del traguardo, il ventiquattrenne cadde a terra dalla sua bicicletta. Una caduta che gli fu fatale e che familiari, parenti e amici hanno come rivissuto con il ciclista belga Wouter Weylandt morto durante la terza tappa del Giro ancora in corso. «Ogni anno- spiega Serafino Capovilla a nome degli oltre trenta soci del team- commemoriamo la scomparsa di Milo, così lo chiamavamo, ma quest’anno, che è il venticinquesimo anno dalla sua drammatica morte, è ancora più forte il nostro ricordo. Tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno rivisto la sua storia in quella di Weylandt: l’angoscia e il dolore provati in quella circostanza sono tornati a galla».
Nato a Verano il 4 giugno 1962, Ravasio ereditò la passione per le due ruote dal fratello Claudio, professionista. Si fece notare già dai primi anni, quando correva nella «Alberto da Giussano» e da dilettante nel «Comense». Nel 1981 con la «Passerini gomme» di Milano si affermò come forte scalatore. Nel 1984 era in maglia azzurra al Tour dell’Avenir e arrivò terzo nella difficile tappa del Tourmalet. Passò tra i professionisti nel 1985.
Alessandra Botto Rossa