Verano – Dieci minuti in diretta con le stelle per i ragazzi della scuola media. Con gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Carate, Giussano e Inverigo che come loro stanno seguendo l’astronauta Paolo Nespoli nella missione MagISStra dell’Esa, questa mattina, mercoledì, i ragazzi di via Grandi si sono collegati via radio con il loro illustre concittadino in orbita a quattrocento chilometri dalla Terra sulla Stazione spaziale internazionale. Palpabile l’emozione nella palestra della scuola che lo stesso Nespoli, oggi 53enne, frequentava quando cullava il sogno di diventare astronauta. I ragazzi, d’altronde, si sono preparati per mesi con i loro professori, mettendo a punto le quindici domande che nei pochi minuti del collegamento hanno rivolto a raffica al loro interlocutore d’eccezione. Un’esperienza unica, vissuta in una palestra trionfo di Tricolori e striscioni di incitamento, possibile grazie al supporto tecnico dell’Associazione radioamatori italiani di Erba.

Il collegamento è stato introdotto da una carrellata di immagini e riprese riguardanti la vita quotidiana a bordo della Iss, dove dal 15 dicembre scorso l’ingegnere veranese è impegnato in diversi esperimenti scientifici. «Grazie a tutti per il vostro supporto che vedo e sento da quassù», ha detto Nespoli raccontando che la cosa che più gli mancherà quando metterà di nuovo i piedi a terra, a maggio, saranno i panorami mozzafiato che riesce a vedere da lassù, e che di tanto in tanto si delizia a mangiare salumi brianzoli che ha portato con sé. «Sono felice di poter essere utile a tutti noi», ha aggiunto a chi gli chiedeva come si sentisse a fare la cavia in alcuni degli esperimenti previsti nella missione. In palestra anche il fratello Raoul, la sorella Antonella e molti parenti. Con loro il sindaco Renato Casati che ha invitato i ragazzi ad essere orgogliosi di un simile concittadino: «Nonostante abbia fatto molta strada, Paolo non ha mai dimenticato Verano. Siatene fieri».

«L’esperienza di Nespoli e le attività in classe – così invece il dirigente scolastico Roberto Di Carlo – vi hanno trasformato in tanti piccoli scienziati. Spero che la sua vicenda umana e professionale possa essere di esempio a tutti voi». L’astronauta ha anche raccontato di essere stato costretto a interrompere l’esperimento della “serra spaziale” che stava eseguendo in contemporanea con i ragazzi di 96 scuole italiane, per spore di funghi spuntate sulla piantina. L’esperimento interrotto tra le stelle continua però a Terra e coinvolge, tra gli altri, gli studenti di I C.
Alessandra Botto Rossa