Velate, Anna Frank e GrimoldiLa reazione di genitori e scuola

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Usmate Velate – Increduli e stupiti, prima, per essersi ritrovati al centro di un’interrogazione parlamentare; ora un fronte compatto di solidarietà verso il lavoro dell’insegnante della scuola Renzi di Velate, “colpevole”, secondo il deputato leghista Paolo Grimoldi, di aver suggerito ai suoi alunni la lettura del “Diario” di Anne Frank. Soprattutto alcune pagine: una lettera all’immaginaria amica Kitty del marzo 1944 (meno di cinque mesi prima che la famiglia della protagonista fosse prelevata dal rifugio segreto per esser deportata in un campo di concentramento) in cui Anne descrive nei dettagli l’apparato genitale femminile.

In settimana si sono moltiplicate le iniziative: da un video pubblicato su Youtube, alla fiaccolata che mercoledì sera partirà dalla scuola di Velate per giungere a quella di Usmate. Nessuna bandiera, nessun colore politico, solo la voglia di ricordare Anna Frank per quello che ha sempre rappresentato per i suoi lettori, adulti o bambini: una vittima dell’olocausto. E le lettere. Così i genitori dell’interclasse coinvolta: «Disapproviamo chi ha strumentalizzato un’attività didattica a fini politici, accusando ingiustamente le insegnanti, a cui va la nostra solidarietà e a cui rinnoviamo la nostra fiducia per il loro operato e le loro scelte».

La lettura del libro fa parte di un progetto più vasto di educazione alla pace, per il quale sono stati proposti e commentati testi di diversi scrittori e cantautori, italiani e stranieri. Le famiglie della sezione “sotto accusa” si sono rivolte al Ministro dell’istruzione, spiegando che i figli, a differenza di quanto sostenuto da Grimoldi, non sono rimasti turbati dalla lettura del libro, anche perché non erano ancora arrivati alle pagine “da censurare”. «Siamo oltremodo sicuri – aggiungono – che se anche le avessero dovute leggere, sarebbero stati opportunamente guidati dalle loro insegnanti». Anzi, l’interrogazione ha secondo i genitori, ottenuto l’effetto scongiurato: «Il trambusto generato in casa a seguito di quanto sta avvenendo, e potrebbe avvenire, ci obbiga a dover affrontare il tema della sessualità descritto da Anne; il risultato finale è quindi esattamente l’opposto di quello sperato: i nostri figli si dovranno confrontare con le “scandalose” pagine del Diario. Pertanto il richiesto intervento sull’insegnante di Usmate Velate suona più come un processo alle intenzioni, che a fatti concretamente avvenuti».

Le famiglie si dicono inoltre sconcertate dal fatto che il testo, testimonianza «di un momento storico tra i più tristi dell’umanità», «possa essere considerato una lettura scabrosa, quando sono realtà quotidiana e accettata programmi e pubblicità con immagini a dir poco esplicite». La lettera è firmata da tutta la classe; nessuno in quarta A, ha idea di chi possa aver riferito al deputato le «preoccupazioni» citate nell’interrogazione. Al ministero è stata recapitata in settimana una seconda lettera, firmata dai dirigenti dell’Istituto scolastico. «L’insegnante – ha spiegato il vicepreside Redaelli – si è detta estremamente dispiaciuta e turbata, noi l’abbiamo subito tranquillizzata». Lo stesso sindaco di Usmate, ha definito la vicenda una «strumentalizzazione», confermando un «appoggio pieno» a tutta la scuola e alla maestra coinvolta.

«Io ho ricevuto tre volte la sollecitazione dei genitori – replica l’onorevole Paolo Grimoldi – prima ho motivato con l’autonomia, poi ho deciso di rivolgermi al ministro. Secondo quanto mi hanno spiegato i genitori, i bambini dovevano leggere quindici pagine a scelta; per questo alcune famiglie si sono trovate di fronte al problema di quei passaggi, che continuo a ritenere assolutamente non alla portata di bambini di quarta, che hanno otto-nove anni; nessuno si è mai detto contrario al “Diario” in sé». La perplessità di Grimoldi riguarda invece la scelta di proporre la versione integrale: «Mi pare che qui ci sia stata una volontà più ideologica che altro, la questione del resto è squisitamente pedagogica».
Letizia Rossi