Varedo, prostituzione maschileIn via Redipuglia regna il degrado

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Varedo – «Dovreste fare un giro notturno nella zona di via Redipuglia per capire l’estrema e continua emergenza in corso a pochi metri di distanza dalle nostre abitazioni e dai nostri posti di lavoro». È stato il consigliere comunale Giordano Cremonesi a richiamare l’assemblea consiliare sul tema della sicurezza di quella zona periferica della città. E nel suo intervento in consiglio, il consigliere Cremonesi ha fatto preciso riferimento a discussioni consiliari che spesso riguardano argomenti di secondaria importanza, quando «ogni notte, in una via particolare della città avvengono pratiche che dovrebbero interessare le forze dell’ordine».

La questione è nota da tempo: via Redipuglia da anni è luogo di incontro della prostituzione, maschile in particolare. Sotto gli occhi esasperati delle famiglie residenti nella zona che ogni giorno di più sono costrette ad allungare la lista degli episodi spiacevoli che si verificano. Come ha confermato lo stesso Cremonesi, durante una pausa del consiglio comunale, la situazione appare estremamente grave: «Non è possibile che a causa dell’abbandono della via, Varedo compaia nelle mappe dei luoghi di incontro equivoci di tutta Italia. Varedo è ben altro. E disturba non poco vedere il via vai di auto, camper con gente andare e venire da quella zona, specialmente nelle serate estive». La denuncia verbale di Cremonesi si va ad aggiungere a quella continua delle famiglie che abitano nei palazzi della zona, che la settimana scorsa sono tornate ad incontrare i rappresentanti dell’amministrazione comunale e in particolare l’assessore Mauro Mauri.

E ogni volta che i rappresentanti delle famiglie vanno a bussare all’ufficio dell’assessore, portano con se tutta la loro aneddotica di squallori notturni: gente che suona e si infila nel cancello di casa alle ore più impensabili, schiamazzi, urla, rumori e festini improvvisati. «Sicuramente – promette l’assessore – chiederemo alle forze dell ordine di intensificare i controlli nella zona. In particolare in queste giornate estive, nelle quali a poche centinaia di metri di distanza dalle pratiche che vengono segnalate dai residenti della zona si svolge il Centro estivo». Per evitare che i ragazzi del Centro etivo entrino in contatto seppur in maniera occasionale con i frequentatori della zona.

Pier Mastantuono