Agrate Brianza – Truffa, o lecita vendita porta a porta? La seconda, secondo il giudice del tribunale di Monza, che ha assolto martedì due venditori di «prodotti per la sicurezza domestica», arrestati ad Agrate lunedì, con l’accusa di truffa ai danni di una signora di 75 anni a cui avevano venduto 200 euro di merce.
E questo nonostante la richiesta di condanna della pubblica accusa, che ha contestato il reato di ‘truffa contrattuale’. Il tutto nasce lunedì pomeriggio, dopo la segnalazione, giunta ai carabinieri della stazione di Agrate, relativa a due individui, riconoscibili da una casacca arancione e un cartellino con la dicitura ‘venditore’. I due, per conto di una ditta di Brescia, bussavano alle porte del civico 56 di via Marco d’Agrate per vendere rilevatori di fumi, elettrovalvole, e prodotti per la lettura del contatore del gas. Qualcosa però deve aver indotto in sospetto gli inquilini, che hanno chiamato i carabinieri. Questi si sono presentati sul posto e hanno portato i due in caserma per accertamenti. Come ha riferito un maresciallo dell’Arma in aula, nei giorni scorsi, un altro individuo, sempre vestito con una casacca arancione, si era dato alla fuga dopo aver gettato per terra i mille euro che aveva appena preso a casa di un anziano. Dunque per i due bresciani, N.C., 22enne incensurato, e G.D., 40 anni, con precedenti, i guai erano appena all’inizio. Una signora, infatti, ha chiamato sotto shock i militari, lamentando di essere stata truffata per 200 euro. «Se il palazzo salta per aria è colpa sua», avrebbe detto uno dei due, stando al racconto della pensionata, secondo la quale gli imputati erano entrati in casa con la scusa di bere un bicchier d’acqua.
Al processo per direttissima, i due hanno dato la loro versione dei fatti. «Non siamo entrati con l’inganno, non ho detto che era obbligatorio installare quegli apparecchi, e non abbiamo nemmeno usato scuse per farci aprire la porta, avevamo un cartellino e nei giorni scorsi avevamo apposto un cartello all’ingresso», si è difeso il 22enne N.C.. «Non ho nemmeno aperto bocca», ha detto invece il 40enne; «era il mio primo giorno». Il processo è stato celebrato col rito abbreviato. Durante l’istruttoria, il giudice Alessandro Rossato, che ha assolto per la ‘mancanza dell’elemento psicologico del reato’, ha sentito il padre del titolare dell’azienda.
F. Ber.
Truffa o vendita porta a porta?Il tribunale assolve due venditori
Truffa, o lecita vendita porta a porta? La seconda, secondo il giudice del tribunale di Monza, che ha assolto martedì due venditori di «prodotti per la sicurezza domestica», arrestati ad Agrate lunedì, con l'accusa di truffa ai danni di una signora di 75 anni a cui avevano venduto 200 euro di merce.
