Troppe case sulle rive del SevesoA Lentate bisogna pagare la tosap

Il federalismo fiscale comporterà uan revisione delle imposte locali. In regione e provincia hanno iniziato a guardare con interesse agli argini dei fiumi lombardi: troppe case sono state costruite su aree demaniali, i residenti devono pagare la tosap.
Troppe case sulle rive del SevesoA Lentate bisogna pagare la tosap

Lentate sul Seveso – Il federalismo fiscale cambierà le carte in tavola: la Regione Lombardia diventerà proprietaria del demanio idrico e sulle teste dei lentatesi pioveranno cedolini. Punto di partenza sono le rive del fiume Seveso, concentrate in particolare lungo l’abitato di Camnago, dove negli anni si è costruito a ridosso del corso d’acqua, senza sapere che quelle superfici fossero dello Stato. Ora che a Roma si fanno passi da gigante verso il fisco a favore degli enti locali, si prospetta il passaggio di proprietà del demanio idrico (terreni a ridosso dei corsi d’acqua) dallo Stato alla Regione. La Lombardia gestirà direttamente tutte le rive e superfici a ridosso dei fiumi, comprese quelle del Seveso. Sino ad oggi erano stati pochi gli utenti caldamente invitati a pagare la tassa di occupazione suolo pubblico, perché la casa è stata costruita su una superficie demaniale: nei prossimi mesi saranno migliaia.

L’ha spiegato Diego Terruzzi, dirigente regionale demanio idrico e presidente della commissione urbanistica della Provincia di Monza e Brianza. Durante l’ultima seduta della commissione si è parlato a lungo della questione demaniale e in particolare del caso Lentate: «Per una ragione banalissima – sottolinea Terruzzi – lungo il tratto lentatese del Seveso c’è stata una cementificazione pesante. Da cosa lo capiamo? Paragonando una carta storica del 1920 con una carta tecnica regionale del 2003, si scopre che il corso del fiume è stato pesantemente modificato negli anni, è addirittura scomparsa un’ansa».

Si può parlare di abuso? «Più che abuso – prosegue Terruzzi – i cittadini non sanno che devono pagare alla Regione la tassa di occupazione suolo pubblico, perché hanno utilizzato uno spazio demaniale. Gli importi annuali sono variabili, a seconda della superficie occupata e delle caratteristiche, azienda o privato» si parte così da un minimo di circa 40 euro sino a un massimo di 150 euro. «Da dieci anni – spiega chiaramente Terruzzi – la Regione introita la tassa, ma presto la proprietà sarà totalmente sua e a questo punto secondo i disposti del ministro Roberto Calderoli una quota andrà anche alle Province ». E allora via agli accertamenti. Se nel 2011 sono stati emessi 900 bollettini, in futuro saranno almeno dieci volte tanto. Ma come fa la Regione a sapere chi deve pagare? Sta predisponendo un software regionale da integrare ai voli aerei effettuati, in cui sono state immortalate le case in riva al fiume.
Cristina Marzorati