Trasferiti da una scuola all’altraNova, il sindaco chiama l’Anci

In campo anche il sindaco Laura Barzaghi per difendere le scuole novesi sui"trasferimenti forzati" di alunni da un plesso all'altro. Il primo cittadino si è rivolta all'Anci: "Mi hanno garantito che si sono già mobilitati per risolvere la situazione".
Trasferiti da una scuola all’altraNova, il sindaco chiama l’Anci

Nova Milanese – E’ sceso in campo anche il sindaco Laura Barzaghi per difendere le scuole novesi. L’assegnazione dell’organico di diritto che porterebbe a “trasferimenti forzati” di alunni da un plesso all’altro con conseguente disagio per le famiglie, non poteva lasciare indifferente l’amministrazione comunale. Così il primo cittadino, si è rivolta all’Anci e proprio all’inizio di questa settimana ha ricevuto parole di conforto.
“Mi hanno garantito- ha detto la Barzaghi- che si sono già mobilitati perché la situazione novese si possa risolvere per il meglio”.

Parole di conforto che possono far sperare le circa 25 famiglie che secondo le graduatorie stabilite all’interno degli attuali circoli e futuri istituti comprensivi rischiano di dover accompagnare i propri figli in una scuola diversa da quella dove li hanno iscritti a febbraio. Martedì scorso, nel pomeriggio, i due dirigenti del primo circolo Sandro Serboli e del secondo Graziella Zorzetto hanno convocato tutti i genitori interessati per illustrare loro il problema.

Ora le graduatorie che tengono conto dell’appartenenza al bacino, della continuità didattica, della presenza di altri fratelli oltre che del rispetto dei termini per l’iscrizione, sono affisse all’albo in via Fiume e in via Mazzini. Dal momento dell’affissione c’è tempo 15 giorni per presentare eventuali ricorsi. Insomma nell’Italia degli esodati e, purtroppo anche degli evacuati, ci mancavano solo i bambini trasferiti d’ufficio e il tutto per risparmiare classi e quindi organico.

“Se proprio devo fare una classe in meno – ha commentato Serboli, il primo a perdere il posto come conseguenza dell’organizzazione in istituti comprensivi – preferisco non farla in via Fiume piuttosto che in via Venezia dove, tra l’altro, c’è anche un bambino portatore di handicap. In via Fiume, infatti, sono in tanti gli iscritti a provenire da fuori bacino.” Ma se così fosse ci sarebbe qualcun altro pronto a dare battaglia, come una mamma di due bambini, il più grande in terza elementare, il più piccolo iscritto alla primaria don Milani di via Fiume, pur abitando in zona centro.

“Come bacino di appartenenza – ha raccontato la mamma – i miei figli avrebbero dovuto frequentare la scuola di via Roma. Purtroppo, a suo tempo, in questo plesso, non mi avevano garantito l’attivazione del prescuola per me fondamentale per arrivare al lavoro in orario e non avendo altri appoggi familiari in zona. Quindi io sono stata in qualche modo costretta a spostare mio figlio maggiore in Fiume. Se adesso mi costringessero a far frequentare il minore in via Roma, sarebbe il delirio a livello organizzativo”. Il verdetto definitivo si avrà a fine giugno con l’assegnazione dell’organico di fatto. Prima di allora è lecito sperare. Ma senza abbassare la guardia.
Giusy Taglia