Carnate – Una buca e poi un’altra ancora, una lunga voragine nella strada e poi un dosso. Un dosso altissimo: molti sono i motociclisti che per evitare di rimbalzarci sopra si infilano tra il lampione della luce e il limite sterrato della carreggiata, approfittando di un lembo di asfalto. Sulla sinistra, appena dopo il luccicante discount, la sagoma scheletrica di un cantiere residenziale aperto ormai anni fa. Il tempo ne ha scolorito il pannello con le autorizzazioni, sulla recinzione arancione si arrampicano le erbacce e lungo il pannello di legno che divide l’immobile dalla strada compare di tanto in tanto qualche scritta di vernice.
Benvenuti a Carnate, anche se non è proprio un benvenuto quello che il paese dà a chi arriva da uno dei suoi ingressi, forse il principale: quello che guida direttamente verso il centro. A pochi passi, infatti, la parrocchia, le scuole, il municipio. Poco oltre, via Barassi assume un aspetto migliore (anche se si è spenta da poco la polemica per come erano stati realizzati, durante la scorsa amministrazione, i parcheggi di fronte alla scuola: così stretti da non riuscire ad aprire le portiere, una volta spento il motore). È dunque a ridosso dell’incrocio con la Sp177 (e il semaforo che regola il traffico della provinciale), che si concentrano i problemi.
Una parte dell’intervento edilizio è stata completata e qualche appartamento è già abitato. Resta però da completare tutta l’ala affacciata su via Barassi, da cui si può osservare da tempo (molto tempo) solo l’ossatura dell’edificio. Su questo, il comune non ha potere. «Il cantiere compete al privato, ma stiamo comunque pretendendo dal costruttore almeno la realizzazione della parte di giardino che sarà pubblico», spiega il sindaco Daniele Nava. L’intervento è lo stesso che ha consentito di rifare la piazza della chiesa. Per la parte stradale, invece, un’idea c’è. Ma si attendono i fondi necessari a coprire la spesa.
«Siamo in fase di trattativa con la proprietà del supermercato – dice Nava – per la sistemazione di tutta l’area del semaforo, più lo spostamento del palo della luce». Quello attorno al quale fanno la gimcana moto e biciclette. «Faremo sparire anche il dosso, insieme ad altri cinque o sei che affliggono i carnatesi», assicura il sindaco Daniele Nava, precisando comunque (come d’obbligo in tempi di bilanci risicati e a Carnate in modo particolare): «Non appena avremo qualche soldo da parte per coprire la spesa necessaria».
Letizia Rossi