Sulbiate, schiuma dai rubinettiL’allarme rientra in un giorno

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Sulbiate – Acqua contaminata? Scattano i controlli e nel giro di 24 ore tutto rientra. Il sindaco Stucchi: «È stato l’errore di una ditta. Ma adesso è tutto rientrato». Nonostante l’ordinanza del 17 agosto che ha gettato scompiglio un po’ in tutta Sulbiate, il problema in realtà era confinato solo alla zona industriale e ad una decina di abitazioni, tra via Biffi e via Mascagni. A confermarlo è lo stesso primo cittadino Maurizio Stucchi: «L’acquedotto porta l’acqua verso nord alla zona industriale e, poco oltre, a qualche casa. Il 99 percento del paese non è stato coinvolto».

Sono gli stessi residenti che hanno raccontato cosa è successo nella giornata di martedì: «L’acqua che usciva dai rubinetti di casa era schiumosa e puzzolente». Segnali tutt’altro che rassicuranti, ma che hanno instradato subito verso una delle possibili cause del problema: un’azienda di mangimi animali, la Doxal. Il sindaco Stucchi: «Il problema è nato proprio dalla Doxal, nonostante in questi giorni sia chiusa per ferie. Per errore, ma tutto è ancora da accertare, le acque di scarico dell’azienda sono state reimmesse nelle tubazione dell’acqua potabile».

Ecco la “fonte”, ma fino in fondo è difficile spiegare l’accaduto: «L’azienda – ha proseguito Stucchi – ha detto che il fabbricato, acquistato da poco, è vecchio e non aveva mai provveduto ad installare valvole di sicurezze per evitare il reflusso dell’acqua». Ad attivare tutte le procedure del caso ci hanno pensato gli uffici comunali di concerto con il sindaco. È stata emanata un’ordinanza ad hoc e sono stati fatti scattare i presidi del caso. Così in poche ore, sul posto, si sono recati i tecnici dell’Arpa, dell’Asl e di Amiacque. Arpa e Asl si sono mobilitati per effettuare al più presto le analisi dell’acqua puzzolente, mentre Amiacque si è prodigata, con i suoi tecnici, nel trovare una soluzione pratica al problema.

Hanno installato dapprima delle valvole provvisorie contro la reimmissione in circolo delle acqe della Doxal, poi nella giornata di giovedì hanno provveduto all’installazione di quelle definitive. Il problema tecnicamente è risolto: i valori dell’acqua sono rientrati nella norma, e le tubature sono state spurgate. Ma per i cittadini di via Biffi e via Mascagni, il problema, è risolto? I timori rimangono: «Siamo preoccupati che la cosa possa accadere anche in futuro». Ma il sindaco a stretto giro, risponde a distanza: «Non potranno più essere commessi errori simili, l’acqua si può bere». Dalla Doxal, l’azienda responsabile dell’accaduto, non è arrivato nessun commento alla vicenda. Il motivo è semplice, gli uffici non riapriranno prima di lunedì prossimo.
Lorenzo Merignati