Studenti del Frisi con l’Unione dei ciechi L’alternanza che demolisce le barriere

Il progetto Mosaico porta due classi del liceo alla sede di via Tonale. Qui il presidente Luca Aronica guida gli studenti in percorsi che poi diventano aiuti concreti per non vedenti e ipovedenti iscritti all’associazione di Monza e della Brianza.
Monza Unione italiana ciechi Studenti Frisi-alternanza scuola lavoro
Monza Unione italiana ciechi Studenti Frisi-alternanza scuola lavoro Fabrizio Radaelli

Oltre 200 studenti in alternanza scuola-lavoro. Praticamente la sede dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti onlus di via Tonale è diventata quasi un nuovo indirizzo scolastico. Il diploma per i ragazzi alla fine del percorso? Quello di “demolitori di barriere”. Anche di apprendimento. Sono davvero tanti gli istituti scolastici che passano dai locali dove il presidente della sezione provinciale di Monza e Brianza, Luca Aronica, è praticamente di casa. È lui infatti, non vedente, a guidare tutti i ragazzi nei diversi percorsi proposti nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, con la collaborazione del Centro di servizio per il volontariato, Csv Monza Lecco Sondrio, che fa da tramite con l’Ufficio scolastico provinciale per tutti i percorsi di alternanza che coinvolgono realtà del volontariato. Dal “Porta” alla scuola Borsa e al “Mapelli”, qui è un andirivieni continuo di giovani, che aiutano l’associazione a promuovere aperitivi e cene al buio, a realizzare sussidi per i non vedenti, a sensibilizzare sulla necessità continua dell’inclusione. E tanto altro ancora. Tra i progetti c’è anche quello che coinvolge gli studenti del liceo Frisi.

Due le classi che attraversano la strada per passare i loro pomeriggi all’Unione ciechi: la terza C, con 24 ragazzi e la quarta D, con 28 studenti sono al centro di “Progetto Mosaico”. Un nome che rende l’idea dei diversi ambiti di intervento. Sei studentesse percorrono una strada mai seguita: creare sussidi tattili per matematica degli ipovedenti e dei ciechi. L’idea è venuta ad Andreina Fumagalli, docente del “Carlo Porta” che da tempo collabora con l’Unione. «Spesso, di fronte a un quesito di matematica – sottolinea l’insegnante – si dice: non vedo la soluzione. È così anche per chi non è non vedente. Con i numeri il verbo vedere ricorre ed è nata da qui l’idea di studiare nuove strategie». È bastata una vaga idea per poi dare il via alla fantasia e alla creatività dei ragazzi. Silvia e le sue compagne, con materiali di tutti i giorni (cartoni, tappi di bottiglia, fogli di giornale) hanno creato un colorato teorema tattile: il non vedente, toccando le pedine da ogni lato, arriva alla comprensione del teorema. Così si “vedono” nozioni che ci appartengono con nuovi strumenti. Poi l’Unione ciechi ne verificherà l’applicazione e la promuoverà. Così come è già accaduto per la realizzazione di libri tattili, con percorsi che coinvolgono gli studenti per dare vita, a costo zero per gli utenti dell’Unione, a favole per bambini non vedenti. E ancora per gli “Aperitivi al buio”, che anno dopo anno riscuotono consensi.

Percorsi dove si scopre che i colori non sono quelli che si vedono, ma quelli che si sentono. Come gli altri del “Progetto Mosaico”. Katia Ferrari (quarta D) è entusiasta del suo percorso di alternanza scuola-lavoro con l’Unione ciechi monzese. Con altri suoi compagni di classe, Katia si occupa di accompagnare alcuni ragazzi non vedenti nelle loro attività sportive. Diverse le discipline, dall’atletica al tandem. A breve anche i primi piccoli passi per dare corso a un altro desiderio: introdurre sci alpino e barca a vela. Katia ha provato lo scorso anno a fare la guida con il tandem in una uscita dell’Unione. Ora accompagna altri non vedenti a fare atletica alla “Forti e Liberi”. «Basta stargli accanto – spiega la studentessa, di Monza – grazie all’ausilio di un cordino attaccato al palmo della mano».

Leonardo Boria, terza C del “Frisi”, si è invece occupato con altri studenti del sito dell’Asd Freemooving. La società sportiva conta 25 iscritti ipovedenti e non vedenti, a Monza e nel resto della Brianza. «Abbiamo analizzato – spiega Leonardo – l’accessibilità del sito, ma anche studiato come dare maggiore linearità alla ricerca, per tutti. Non conoscevo il linguaggio Html, ma così ho acquisito competenze utili anche in futuro».

Un altro gruppo, invece, si occupa di organizzare uscite e gite per gli iscritti all’Unione. Tra pochi giorni un gruppo partirà alla volta di Firenze. Sono già una ventina gli iscritti. «Si tratta di un aiuto che ha colmato qualche lacuna della nostra Commissione Turismo – spiega il presidente dell’Uici, Luca Aronica -. Dai ragazzi sono venute le idee, noi le abbiamo condivise, ma poi sono stati sempre loro ad aver organizzato questa uscita a Firenze e altre opportunità». Chiara Mauro, terza C, è già pronta a partire, con altri compagni.