Sul tracciato di Barcellona, dove la Mercedes ha costruito le sue vittorie delle ultime stagioni, Hamilton e Bottas non potevano sbagliare. E i due piloti della Stella hanno messo a segno una doppietta che aggrava un po’ la situazione di classifica della Ferrari al Montmelo molto deludente: Raikkonen col motore fuori uso ( e lo aveva cambiato prima delle prove) e Vettel penalizzato da un pit stop troppo lungo in regime di safety car per cambiare una seconda volta le gomme medie altrimenti non sarebbe arrivato al traguardo. La sosta in più ha favorito il terzo posto di Verstappen la cui Red Bull ha effettuato un solo cambio dimostrando l’eccellenza dei telai di Adrian Newey. Vettel non è riuscito ad attaccare l’olandese che ha fatto una decina di giri con l’ala anteriore danneggiata per il solito stupido errore durante il sorpasso di una Force India. Ma Sebastian, in Spagna, mi è parso la brutta copia del pilota arrembante di altre occasioni. Una sorta di Reutemann, per chi ha l’età per ricordarlo, famoso per essere imbattibile quando era in testa e piuttosto abulico quando viaggiava nelle posizioni un po’ arretrate.
La Spagna ha rivisto sì il dominio incontrastabile Mercedes, ma proprio per questo sul tracciato di Barcellona si è anche rivista la formula noia regina di tante corse passate. Una formula che le recenti prestazioni della Ferrari sembravano aver cancellato e che era parsa lontana dal GP di Spagna quando in partenza un errore da squalifica di Grosjean ha provocato una carambola in cui sono rimasti coinvolte tre monoposto. In quelal partenza, Vettel aveva “dribblato” la Mercedes di Bottas portandosi provvisoriamente in seconda posizione con Raikkonen quarto davanti alle Red Bull. Poi il Ritiro di Kimi, il calo di Sebastian, il dominio Mercedes, il podio di Verstappen: e i centri media delle Tv internazionali hanno cominciato a contare sia i cambi di canale sia i telespettatori … assopiti! Per quel che mi riguarda, non sono riuscito a seguire gli ultimi sette giri: invece del GP sul mio televisore è apparsa, stabile, la scritta “assenza di segnale”. Ero però riuscito, anche stavolta, a provare un sincero moto di ammirazione per Charles Lecrerc, pilota dell’Alfa Sauber, a punti dopo Baku anche a Barcellona. E’ giunto decimo, dopo essere stato ottavo, intelligentemente ha resistito fino a che ha potuto ai sorpassi di Alonso con la McLaren e di Perez con la Force India, lasciandoli poi passare quando ha constatato che resistere eccessivamente avrebbe potuto comportare l’incidente. Il monegasco è giunto decimo e sul video il fondatore Peter Sauber sorrideva felice.
Fra due settimane si passa a Montecarlo dove le vittorie, i piazzamenti, le gioie e le feste non sono mai frutti scontati. A Montecarlo non conta solo la macchina, conta molto anche il pilota. E allora rivedremo di sicuro Charles Lecrerc.