Scuola, e-cig vietata all’EinsteinNo sigarette elettroniche in aula

Una circolare del preside vieta agli studenti dell'Einstein di Vimercate l'utilizzo della sigaretta elettronica in classe. E' recente l'ordinanza firmata dal ministero della Salute che vieta la vendita di e-cig con presenza di nicotina ai minori di 18 anni.
Scuola, e-cig vietata all’EinsteinNo sigarette elettroniche in aula

Vimercate – «Circolare 116. Oggetto: Divieto uso di sigarette elettroniche. Si precisa che il divieto di fumare all’interno dell’edificio scolastico riguarda anche l’uso di sigarette elettroniche. A oggi, infatti, non ci sono studi accreditati che possano certificare la non nocività di questo tipo di sigaretta».
Tre righe stringate firmate dal preside dell’Einstein di Vimercate, Fernando Spagnuolo, per dire che anche le sigarette elettroniche sono vietate. È notizia di questi giorni la presa di posizione del ministro della Sanità Renato Balduzzi contro l’uso, per i minorenni, delle sigarette di ultima generazione. Ma il preside dell’Einstein si era mosso già alla fine di gennaio. A dirla tutta però sembrerebbe che il divieto uscito dalla presidenza, sia stato sollecitato da un episodio specifico accaduto almeno in un aula di terza, di quelle – per intenderci – frequentate dai ragazzi nati nel 1996.
Forse più per una smargiassata che per una reale crisi di astinenza da nicotina, uno studente nel bel mezzo di una lezione ha tirato fuori dal suo astuccio una sigaretta elettronica e ha iniziato a fumare – sempre che il termine sia corretto – in bella vista, davanti alla professoressa e ai compagni.

Inevitabilmente si è creato un putiferio. Da una parte la docente di turno ha intimato al giovane di interrompere il comportamento irriguardoso. Per tutta risposta il 17enne ha spiegato alla professoressa che non c’erano problemi di sorta, che la ‘fumata’ era perfettamente regolare visto che non esisteva alcun divieto specifico circa l’uso della sigaretta digitale. Pare che l’insegnante con questa risposta sia stata messa in scacco.
Tuttavia, dopo un’importante opera di convincimento, il giovane ha desistito e ha riposto lo strumento. La professoressa poi subito ha avvertito la presidenza che ha emanato la circolare che ha chiarito ogni dubbio circa la pratica del fumo a scuola.

E’ recente l’ordinanza firmata dal ministero della Salute (leggi la notizia). Chi venderà i dispositivi ai minorenni rischia una multa da un minimo di 250 euro e un massimo di mille euro alla prima violazione. Dalla seconda in avanti scatta una sanzione pecuniaria da 500 a 2mila euro.