Scoppia la rissa in discotecaTre ragazzini di Nova in ospedale

Al Jet Club di Cermenate scoppia una rissa fra tre ragazzini di Nova e i buttafuori della discoteca. Uno dei ragazzi non trova la tessera da esibire all'uscita, nasce una discussione e poi si arriva alle mani. I minorenni medicati all'ospedale di Paderno.
Scoppia la rissa in discotecaTre ragazzini di Nova in ospedale

Nova Milanese – Cosa è successo sabato notte alla discoteca Jet Club di Cermenate, tra un gruppo di ragazzetti di Nova Milanese e una decina di buttafuori? Se la denuncia non sarà fatta cadere, sarà il giudice a determinare cosa sia avvenuto attorno alle 3 e 30 della notte tra sabato e domenica, quando ormai il locale era chiuso e gli ultimi clienti stavano uscendo. Protagonisti tre giovanissimi concittadini, tutti coetanei di 16 anni di età, che dopo la brutta avventura sono stati medicati al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo di Paderno Dugnano. Per loro, ferite giudicate guaribili tra gli 8 e i 10 giorni.

In base alla prima ricostruzione dei fatti, pare che uno dei ragazzi fosse rimasto bloccato all’interno della discoteca perché non trovava più la sua tessera del Club. Per uscire a fine serata è necessario esibire la card, altrimenti si richiede il pagamento di una cifra pari a 50 euro. E durante la discussione, gli animi si sono immediatamente surriscaldati. “Alla fine – riferisce Massimo Quadrio, 42 anni, proprietario del Jet Club – un cameriere loro conoscente, ha pagato per lui”. Ma il gesto non è bastato a calmare le acque e i buttafuori in servizio sono arrivati a contatto con i giovanissimi.

“Ho chiesto agli uomini della sicurezza – precisa Quadrio, da 17 anni nel campo della gestione dei locali notturni – e loro mi hanno assicurato di non avere messo le mani addosso a nessuno. Non escludo comunque che possa essere volato qualche scappellotto”. Non si sa cosa sarebbe potuto succedere, se davvero 10 buttafuori da un quintale di peso si fossero accaniti con violenza contro dei minorenni. Naturalmente è molto differente la versione dei fatti di F.B., 45 anni, padre di uno dei novesi. Un genitore che è letteralmente sconvolto per quanto accaduto, ma che la sera dopo si è reso protagonista di un secondo episodio, in un altro esercizio di proprietà del Quadrio.

“Sapendo che domenica mi trovavo al Black Horse- racconta il gestore – ha fatto irruzione con altri adulti nel locale, proferendo minacce e offese di ogni tipo”, davanti alla clientela allibita. “Ha detto che quando i ragazzi entrano in un locale vengono affidati a noi gestori. E ha aggiunto che gli stavamo uccidendo i figli. Gli ho ribadito che nessuno aveva compiuto atti di violenza su quei ragazzi. Voglio vedere il referto medico prima di prendere qualsiasi decisione”. Non escludendo di procedere per minacce contro ignoti. Quello che resta è un profondo rammarico da parte di entrambi gli adulti. Un genitore novese costretto a soccorrere un figlio contuso e un gestore che non vorrebbe mai trovarsi di fronte a casi del genere.
Pier Mastantuono