Ha rischiato di slittare per motivi elettorali. Oppure no. Anche se qualcuno ha detto che a canzoni non si fan rivoluzioni (oppure sì?). Ma è febbraio e a Sanremo è ora che torni il festival della canzone italiana. È così. La 63esima edizione è stata svelata da Fabio Fazio, al ritorno in Riviera dopo la fortunata conduzione del 1999. Era stato il festival di rottura con la tradizione con la bella Laetitia Casta e il Nobel Renato Dulbecco in sostituzione delle classiche vallette. Quest’anno Fazio sarà in scena con Luciana Littizzetto, già protagonista all’Ariston pure di un bacio (sulla bocca) con Pippo Baudo. E i timori pre-elettorali erano proprio per lei, abituata a dire quel che pensa.
I nomi dei cantanti si conoscevano, l’attesa lunedì era tutta per gli ospiti. Ed eccoli allora, dalla musica alla moda passando dal mondo dello sport. Ci saranno il calciatore Roberto Baggio, i direttori d’orchestra Daniel Barenboim e Daniel Harding, Andrea Bocelli e l’ex première dame di Francia Carla Bruni (tra moda e musica) che canterà una sua canzone. E Caetano Veloso, il rock dell’israeliano Asaf Avidan (il cui timbro di voce ha generato paragoni con Janis Joplin, e in effetti una somiglianza elettrica c’è), il ballerino Lutz Foster, il corpo di ballo di Pina Bausch, Claudio Bisio, Beppe Fiorello, Neri Marcorè. Di sicuro Bocelli, con Bianca Balti, sarà nella serata conclusiva.
Poi ci saranno i proclamatori, che saliranno sul palco per annunciare i qualificati al turno successivo: Marco Alemanno, che ricorderà il compagno di vita Lucio Dalla a quasi un anno dalla morte, la tennista Flavia Pennetta, Benedetta e Cristina Parodi, Filippa Lagerback, Paola Damico, Vincenzo Montella, il pallanuotista Stefano Tempesti, la campionessa di tiro con l’arco Jessica Rossi. Infine la giuria di qualità con Carlo Verdone, Serena Dandini, Stefano Bartezzaghi, Nicola Piovani, l’étoile Eleonora Abbagnato, il dj Claudio Coccoluto, Nicoletta Mantovani, l’arpista Cecilia Chailly, la pianista Rita Marcotulli e lo scrittore Paolo Giordano.
Non mancherano l’omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita, né la serata Sanremo Story (venerdì) che ripercorrerà la storia della canzone italiana attraverso alcuni grandi successi. E Pippo Baudo e (forse) Raffaella Carrà.
Poi c’è anche la gara che quest’anno prevede una formula diversa dal solito. Quattordici gli artisti big con 28 brani da inserire nella categoria “Campioni” e otto artisti con otto brani per la categoria “Giovani”. I big canteranno divisi in due gruppi, uno martedì e l’altro mercoledì, i voti del pubblico e della giuria Stampa decideranno con quale delle due ogni artista proseguirà il suo cammino verso la finale. Si eliminerà dunque la canzone e non il cantante. Per gli artisti anche l’impegno nella serata revival con la possibilità di esibirsi in duetto.
I campioni sono Almamegretta (con Mamma non lo sa e Onda che vai), Annalisa (con Non so ballare e Scintille), Chiara (con L’esperienza dell’amore e Il futuro che sarà), Daniele Silvestri (con A bocca chiusa e Il bisogno di te), Elio e le storie tese (con Dannati forever e La canzone mononota), Malika Ayane (con Niente e E se poi), Marco Mengoni (con Bellissimo e L’essenziale), Maria Nazionale (con Quando non parlo e E’ colpa mia), Marta sui tubi (con Dispari e Vorrei), Max Gazzè (con Sotto casa e I tuoi maledettisimi impegni), Modà (con Come l’acqua dentro il mare e Se si potesse non morire), Raphael Gualazzi (con Sai (ci basta un sogno) e Senza ritegno), Simona Molinari con Peter Cincotti (con Dr. Jekyll and Mr. Hide e La felicità), Simone Cristicchi (con Mi manchi e La prima volta).
Un misto tra alfieri del cantautorato nazionale con gli impegnati Silvestri e Gazzè, il raffinato Gualazzi, la sicurezza pop di Ayane e Elio e le storie tese che sono Elio e le storie tese; e tra il reggae-dub-etnico-napoletano degli Almamegretta (e della loro animamigrante) e la napoletanità di Maria Nazionale (cantante e attrice), il folk indie dei siciliani Marta sui tubi (che già avevano collaborato con Lucio Dalla e sono gli outsider della situazione); la voce jazz di Molinari. E l’infornata dai talent show con l’ormai affermato Mengoni, Chiara e Annalisa (X-Factor e Amici). E i Modà che si stanno già giocando le quote da favoriti dei bookmakers.
Un mix anche tra i giovani con Andrea Nardinocchi (rivelazione bolognese, scoperto dal rapper Dargen D’Amico), Il Cile (rivelazione aretina, orbita Negrita), Antonio Maggio (chi si ricorda gli Aram Quartet?), Blastema (rock da un decennio), Ilaria Porceddu (X Factor), Paolo Simoni, già finalista al premio Tenco tra le opere prime, Irene Ghiotto e Renzo Rubino, promossi da Area Sanremo. Un festival “alla Fazio” dopo Gianni Morandi con la firma del direttore artistico Mauro Pagani. Il sipario si alza il 12 febbraio, serata finale sabato 16.
Chiara Pederzoli