Rassegna compagnie amatorialiVeliero in scena: “Guarda l’altro”

Metti un gruppo di ex alunni e il funerale della professoressa di tanti anni prima. Parte da qui l'incrocio di storie, pensieri dei protagonisti di "Guarda l'altro", la piece de Il veliero diretta da Enrico Roveris, con la supervisione di Daniela Longoni. Sabato 14, alle 21, al teatro San Carlo di Monza
Rassegna compagnie amatorialiVeliero in scena: “Guarda l’altro”

Monza – Metti un gruppo di ex alunni e il funerale della professoressa di tanti anni prima. Parte da qui l’incrocio di storie, pensieri, considerazioni dei protagonisti di “Guarda l’altro”, la piece diretta da Enrico Roveris, con la supervisione di Daniela Longoni che andrà in scena sabato alle 21 al teatro San Carlo (ingresso gratuito).

Uno spettacolo che è l’esito di un progetto di laboratorio avviato grazie alla collaborazione con l’associazione Il Veliero che propone laboratori di teatro a ragazzi con disabilità, il Csv di Monza e Brianza e la Provincia. «Abbiamo lanciato la proposta nelle scuole – spiega il regista – e una ventina di studenti delle scuole superiori hanno risposto all’iniziativa». È nata così la compagnia composta da diciotto giovanissimi attori, dai 14 ai 18 anni, tutti alle prime armi con il palcoscenico, cinque membri dell’associazione e tredici studenti delle scuole superiori. Lo spettacolo rientra all’interno della rassegna delle compagnie monzesi.

Il Veliero onlus nasce a Monza nel 2003 per volontà di un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità, con l’intento di organizzare e promuovere la costituzione di un laboratorio teatrale permanente e di una compagnia itinerante che operino nel campo della disabilità. Un’avventura artistica e umana che in questi otto anni è riuscita a mettere in scena tre testi: il libero adattamento del “Sogno di una notte di mezza estate” e dell’Odissea e la commedia di improvvisazioni libere “Questioni di principio…suscettibili di variazioni”, e poi ancora “Sms: secondo mezzo sogno” e “Il matricomio” nel 2009.

Tanti i progetti realizzati: Veliero 1.0 e 1.2, Sulla stessa barca e Avanti tutta!«La compagnia propone l’utilizzo del linguaggio e dell’espressione teatrale come mezzo educativo, formativo e terapeutico affiancato a un fine sociale – continua Enrico Roveris – la possibile considerazione dell’attività teatrale e della circuitazione degli spettacoli come campo di inserimento lavorativo a tutti gli effetti. Per questo motivo il nostro motto da sempre è stato il binomio cultura e disabilità, e l’accesso alla cultura come diritto fondamentale per ogni essere umano, per garantire la piena partecipazione alla società».
S. Val.