Dominio Mercedes (Bottas davanti a tutti, Hamilton a 3 millesimi di secondo) nelle prime prove libere del GP del Brasile. Segno evidente che la marca tedesca punta anche al secondo titolo mondiale, quello dei costruttori che da prestigio a chi fabbrica e vende automobili. Difficile per la Ferrari, nelle ultime due gare, Brasile e Abu Dhabi, recuperare ai rivali 55 punti. Vettel e Raikkonen dovrebbero conquistare due doppiette per ottenere 86 punti mentre Hamilton e Bottas, insieme, non dovrebbero superare i 30. Un’impresa che saprebbe di miracolo per Maranello e di debacle per Stoccarda: imprevedibile!
La Ferrari, pur non arrendendosi perché c’è anche la possibilità di pioggia durante la gara, in queste prime libere del Brasile ha cominciato a pensare già al 2019 con un accentuato lavoro aerodinamico condotto installando due telecamere nella zona del fondo vettura per verificare l’andamento dei flussi verso il diffusore e il posteriore della vettura. Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel sono scesi in pista con un’ulteriore nuova versione del fondo utilizzato in Messico, segno che lo staff di Mattia Binotto sta portando avanti delle verifiche in ottica stagione prossima.
“A fine giornata ho trovato un po’ il ritmo, sul giro veloce non ero contentissimo – ha detto Sebastian Vettel, settimo al termine della seconda sessione ma terzo nel computo globale dei tempi – mi sarei aspettato di più ma faceva molto caldo e l’asfalto era molto scivoloso. Gli altri sono abbastanza vicini – ha concluso – Ma non posso permettermi di fare previsioni, la gara è domenica. Sappiamo che qui può succedere di tutto, quindi prepariamoci”. Kimi Raikkonen è stato di poche parole, preferendo pensare al lavoro che ci sarà da fare nelle libere 3 e per la qualifica: “È stato un venerdì non semplicissimo, abbiamo avuto qualche problemino – ha detto il finlandese – è difficile trovare un buon assetto, non ci siamo ancora ma stiamo andando nella direzione giusta”.
Lewis Hamilton mi è sembrato molto diplomatico, il fresco vincitore del proprio quinto titolo mondiale ha previsto una “Ferrari molto pericolosa”. Ma ha parlato sorridendo: segno che è l’ultimo a credere che la Mercedes possa perdere il mondiale costruttori