Monza – “Allo stato, non vi è stata alcuna manifestazione di ravvedimento del Ponzoni, tale da tranquillizzare circa la definitiva rottura dei rapporti con i personaggi che nel tempo hanno supportato il suo operato”. Tradotto: niente arresti domiciliari per Massimo Ponzoni. Così ha deciso il tribunale di Monza sull’istanza di revoca di custodia in carcere presentata dai difensori dell’ex politico desiano del Pdl attualmente sotto processo per bancarotta, corruzione e altro, gli avvocati Luca Ricci e Sergio Spagnolo.
Si tratta del secondo diniego del tribunale di Monza (il quinto in tutto, considerate le precedenti pronunce del gip, del Riesame e della Cassazione) nonostante il secondo parere positivo consecutivo espresso dalla procura. Secondo il tribunale, Ponzoni è ancora in contatto con personaggi coninvolti nell’inchiesta sulla ‘cricca’.
La giornata di mercoledì, comunque, è stata quella in cui il processo a Ponzoni è entrato nel vivo con l’esame del primo teste. In aula anche l’ex vicepresidente della provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla e l’ex sindaco di Giussano Franco Riva. Sfilata dei testimoni è stata inaugurata dal maresciallo Gianpaolo Agnello, della Guardia di Finanza di Paderno Dugnano, uno degli investigatori che ha lavorato sull’inchiesta della ‘cricca’.