Pd, Violante a Desio: «Pezzano?A volte non sceglie la politica»

Pd, Violante a Desio: «Pezzano?A volte non sceglie la politica»

Desio – “Questa non può essere una battaglia di parte. Si perderebbe, se combattuta così. Bisogna muoversi insieme, senza elevare barriere verso chi vota in altro modo. Perché le persone serie non devono essere d’accordo nella lotta contro le mafie?”. Categorico, Luciano Violante. Giurista, già presidente della commissione parlamentare antimafia e, per cinque anni, presidente della Camera dei Deputati, è chiamato a chiudere la tavola rotonda sulla legalità svoltasi a Desio sabato pomeriggio, in sala Pertini. E’ la prima di una serie di tappe programmate dal Pd Lombardo per tenere viva l’attenzione sul tema delle infiltrazioni malavitose nella nostra regione. Con lui sono intervenuti Enzo Ciconte, docente di storia della criminalità, Renato Mattioni, segretario generale della camera di Commercio di Monza e Brianza, Claudio de Albertis, presidente di Assimpredil, Ilaria Ramoni di Libera, oltre a Lucrezia Ricchiuti e Roberto Corti, candidato sindaco alle amministrative desiane.

“Il contrasto all’illegalità – ha da subito detto il segretario regionale Maurizio Martina – non può essere affidato solo alla magistratura, ma anche alla politica. La nostra campagna comincia qui, oggi”. Da Desio, tristemente definita la capitale della ‘ndrangheta. “Non esistono città mafiose. Esistono quelle subalterne alle mafie”. L’esperienza del presidente Violante è grande. “Così come non esistono isole felici. Questo è un fenomeno nazionale. Internazionale. La vergogna è far finta che le mafie non ci siano”.

La sala Pertini è piena ancora una volta. “Qui non è questione di regole, ma di valori. Le regole ci vogliono, ma una forza politica deve produrre fiducia, valori: questa è la legalità”. Il messaggio è continuo, incalzante: le mafie, la ‘ndrangheta, si combattono tutti insieme. “Va ricostruita la comunità – dice il presidente – che non deve mettersi contro altre comunità, ma costruire il proprio futuro. Siamo schiacciati da un presente permanente. Nessun sacrificio può essere chiesto per una regola, molti sacrifici posso essere chiesti per un valore. Per quale motivo si nomina una persona non gradita a capo dell’Asl 1 di Milano?” chiede, riferendosi all’accenno precedente che riguarda Pietrogino Pezzano. “A volte non si è liberi di scegliere, la regola non la dà più la politica, ma altri. Se la scelta è fatta per mancanza di libertà, ciò ci deve preoccupare”.

Non ha finito. “La divisione tra noi produce un enorme vantaggio al nostro nemico comune. Parliamo di valori. Per proporli, non imporli”. “Tutta colpa dei soggiorni obbligati? – si è chiesto Enzo Ciconte -. Sono stati la via d’ingresso della malavita al nord, ma non spiegano tutto. Qualcuno ha deciso di fare affari con la ‘ndrangheta: ecco come è entrata e come si è espansa. Sei consiglieri regionali, pur non indagati, hanno avuto rapporti con la ‘ndrangheta”. Rincara: “Tra tutti i calabresi onesti, proprio quello che andava con gli ‘ndranghetisti dovevano mettere a capo della Asl 1 di Milano?”.
Egidio Farina